Ex Marangoni, ruspe in azione Demolizione del'ecomostro
Un investimento da 30 milioni di euro per spazzare via 750quintali di immondizia, bonificare 13mila metri quadrati di amianto e trasformare l’ex area Marangoni, una «bomba ecologica», in un quartiere da primato: il più green della città e quello con il palazzo, realizzato interamente in legno, che sarà il più alto d’Italia. I tempi saranno serrati, entro dicembre sarà tutto demolito e nella primavera del 2020, si potranno consegnare le chiavi di casa ai nuovi residenti. Il cantiere sarà delimitato dai pannelli colorati dagli studenti dell’Istituto d’arte Vittoria di Trento e del Liceo Depero di Rovereto.
Ieri pomeriggio, a margine della conferenza stampa della Rovim s.r.l. degli imprenditori Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti, e alla presenza del sindaco Francesco Valduga e dell’assessore all’urbanistica Maurizio Tomazzoni, la ruspa ha dato il primo colpo ai fatiscenti capannoni, mettendo la parola fine a un pezzo di storia industriale di Rovereto.
Ha sottolineato un aspetto importante per tutto il Trentino, ma soprattutto per il futuro economico della città di Rovereto, Hager: «La disponibilità e la competenza dell’amministrazione hanno permesso di avviare la riqualificazione più grande degli ultimi 10 anni, la prima successiva alla crisi del 2008».
Per il sindaco Valduga, non si tratta soltanto di manifestare «soddisfazione», ma anche di spiegare l’importante funzione di «rammendo e di ricucitura del tessuto urbano che ricoprirà il nuovo quartiere di Lizzanella, aggiungendo che grazie alla soluzione viabilistica della bretella ai fiori sarà più facile avvicinare le due parti divise del quartiere quella storica e quella più recente sviluppatasi a ridosso di via Abetone e via Benacense II».
Qualche dettaglio in più lo ha raccontato Signoretti, rivelando che un’impresa come la Rovim agisce da «sviluppatore territoriale, perché risolve problematiche complesse, che vanno dalla viabilità alle soluzioni eco-sostenibili, a cominciare dai 750 quantali di rifiuti solidi urbani che sono già stati portati via con 50 camion, per restituire a un’area abbandonata una funzione commerciale e sociale».
Il progetto prevede esercizi commerciali nei settori dell’elettronica, della cosmetica e dell’abbigliamento oltre al supermercato di 1500 metri quadrati di Md discount. Non solo, il quartiere sarà residenziale. Sorgeranno due edifici, uno di cinque piani, l’altro di nove, per 70 appartamenti «casa-clima», immersi in un parco di 5mila metri quadrati con panchine, piste ciclo-pedonali e alberi ad alto fusto. Anche i i tetti piani saranno coperti da un mix di piante semigrasse.
L’edificio più alto sarà realizzato in abete «dalla terra al cielo», ha commentato ancora Signoretti. Per l’ingegnere Nicola Zuech questa pianificazione è motivo di «orgoglio progettuale, viste le innovative tecnologie che verranno adoperate. Abbiamo fatto degli studi che ci permetteranno di realizzare un edificio di quasi 30 metri in legno dal telaio al solaio. Al momento un caso unico in Italia».
Sul piano commerciale non meno invitante sarà la possibilità di prendere in affitto gli appartamenti grazie alla formula del social housing, il canone moderato, che va incontro alle famiglie del ceto medio e alle giovani coppie. Infine, non va dimenticata una liberalità, ha concluso ancora Paolo Signoretti: «La decisione di realizzare un sogno per tutti i residenti del quartiere: un nuovo campo di calcio in erba sintetica, per una spesa di 640mila euro. Una scelta incoraggiata anche dall’amministrazione».