Il mercato dei saponi "tira" La «Lu&Mi» si amplia e assume
La «Lu&Mi» si amplia, investe e assume: 6 i nuovi dipendenti che entreranno nell’azienda roveretana che produce detergenti, 3 i milioni d’investimento privato, 1,3 l’impegno dell’ente pubblico, che sosterrà l’operazione attraverso la formula del «rent to buy». L’intesa è stata firmata dal presidente di Trentino Sviluppo Sergio Anzelini e dal titolare della «Lu&Mi» Bruno Battisti, e porterà l’impresa roveretana, che ora dà lavoro a 24 persone, a più che triplicare la superficie di lavoro.
La «Lu&Mi Detergenti» è un’impresa che opera appunto nel settore dei detergenti. Lavora molto con l’estero, il che ha permesso di traghettare la fabbrica oltre gli anni ella crisi economica. Ora lo sforzo è tutto concentrato sui mercati dei paesi emergenti, quali Marocco, Egitto, Pakistan, Iraq e Algeria, dove il miglioramento generale delle condizioni di vita della classe media ha portato anche ad un interesse più forte rispetto a prodotti legati alla cosmesi e alla cura del corpo e della casa.
Un po’ per mantenere la propria quota di mercato, molto per poter aggredire i nuovi mercati con una maggiore capacità produttiva, la «Lu&Mi detergenti» aveva fame di spazi. E proprio lì a fianco dello stabilimento c’era la ex Frigo Arredo, fabbrica ormai dismessa. L’impegno per la società lagarina è di quelli pesanti, ma il sostegno pubblico c’è. È la formula «rent to buy»: Trentino Sviluppo ha acquistato il compendio ex Frigo Arredo di via della Pineta, e l’ha ceduto alla Lu&Mi con un contratto di «rent to buy» della durata di 12 anni, rinnovabili. Per l’ente pubblico, la spesa sarà di 1,3 milioni di euro.
Per l’impresa lagarina si tratta invece di un investimento di circa 3,2 milioni, Perché al canone si aggiunge ovviamente l’investimento necessario per adeguare lo stabilimento. «Con questo accordo per l’utilizzo di una nuova area produttiva adiacente alla nostra - spiega Bruno Tomasi, itiolare della Lu&Mi detergenti - l’azienda avrà la possibilità di incrementare il settore dei prodotti cosmetici, in Italia e all’estero, arrivando anche a nuovi mercati emergenti».
Insomma, la prospettiva è quella di crescere. Anche dal punto di vista della tenuta occupazionale.
Sul fronte dell’uso del «nuovo» stabilimento, nei locali che in passato ospitarono la «Frigo Arredo», saranno ricavati nuovi spazi produttivi, ma anche locali adatti allo stoccaggio della materia prima, dei semilavorati e dei prodotti finiti.
Per incrociare le necessità e le preferenze di mercati emergenti, l’obiettivo della società è quello di affiancare al core business tradizionale - quindi detersivi, saponi lavamani, sanificatori e detergenti per uso civile e industriale - un nuovo pacchetto di articoli cosmetici di gamma medio alta.
Per l’azienda privata, il sostegno pubblico sarà solo una stampella di un progetto di sviluppo comunque ambizioso: si calcola che l’investimento complessivo, alla fine, arriverà a quota 3,2 milioni, mettendo assieme i costi di acquisto della sede, gli interventi di adeguamento e ristrutturazione dell’immobile e l’acquisto di nuovi macchinari e impianti per la produzione.
Un investimento così, ci si attende porti risultati su due fronti: il primo, quello del fatturato. Che da business plan è atteso salire a quota 9,2 milioni nel 2019. E poi ci sono le ricadute sul fronte dell’occupazione: l’azienda calcola di assumere 6 nuovi dipendenti entro la fine del 2020. Su questo, per lo meno, si è impegnata con Trentino Sviluppo.