Incendio nella palazzina Quattro famiglie fuori casa
Restano molti dubbi su cosa abbia fatto partire l’incendio che l’altra sera ha colpito uno stabile in via Brione 5. Non è escluso che si sia trattato di un errore di comportamento oppure di una distrazione, o ancora magari di un dispetto tra vicini: infatti, anche se dai rilievi dei vigili del fuoco volontari di Rovereto che sono prontamente intervenuti e con grande professionalità hanno messo in sicurezza la zona, non ci sono elementi che possano ricondurre al dolo, resta da capire come dei semplici detersivi abbiano potuto prendere fuoco.
Tutto è iniziato mercoledì sera intorno alle 21.30. Dal giroscale saliva un fumo denso e puzzolente e, sulle prime, i condomini hanno pensato ad un’autovettura a fuoco in un garage. Dato l’allarme, da via Abetone sono partiti 13 pompieri e 4 mezzi, proprio per far fronte ad un incendio che, essendo all’interno di uno stabile urbano, era potenzialmente molto pericoloso.
Arrivati sul posto, una palazzina che ospita quattro famiglie, è stato accertato che le fiamme partivano dal mobiletto in fondo alle scale utilizzato dal personale di pulizia. Inoltre, l’incendio aveva danneggiato i tubi che portano l’acqua agli appartamenti. In una situazione così critica, qualcosa ha però funzionato per il verso giusto poiché l’acqua fuoriuscita dal tubo danneggiato ha spento il fuoco.
Restava l’allarme fumo: le persone residenti sono state allontanate finché, grazie agli aspiratori, le sostanze nocive sono state eliminate dal giroscale e alle 23.30 i condomini hanno potuto rientrare a casa. Ieri mattina, poi, è stata verificata la sicurezza dell’ascensore prima che fosse rimesso in funzione. Tra vigili del fuoco volontari e residenti, si è comunque creato un ottimo spirito di collaborazione, tanto che un pompiere con un post su Facebook ha voluto ringraziare pubblicamente i cittadini «per la gentilezza e la gratitudine che ci hanno dimostrato».
«Nonostante il vostro disagio di dover rimanere fuori casa per ore - ha scritto Davide Zoara - siete riusciti a incoraggiarci e ringraziarci continuamente! Non è scontato incontrare persone così!».
Resta ora da capire il perché quel mobiletto abbia preso fuoco. Eliminata l’ipotesi di un cortocircuito restano in piedi due teorie: che si sia trattato di autocombustione, problema legato all’errata conservazione di sostanze chimiche ma che poco di addice alla presenza di detersivi; oppure di un gesto fatto con leggerezza, forse una bravata, che avrebbe potuto trasformarsi in qualcosa di peggio.