Con la riforma delle Apt Trento fagocita Rovereto
L’Azienda di promozione turistica di Rovereto e Vallagarina potrebbe sparire, fagocitata da Trento che si occuperebbe di portare turisti a Sud dei Murazzi. Ovviamente se ne avrà voglia. È questa, in estrema sintesi, la pesantissima sentenza che sta alla base della riforma delle Apt voluta dall’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni. Un leghista, attenzione, di quella Lega che un tempo sbandierava l’autodeterminazione dei territori ma che adesso sembra più propensa ad accentrare che a delegare.
Il nuovo disegno della Provincia, che per ora è solo una bozza, prevede la riduzione delle Apt da 15 a 10. Ma in quel disegno è compresa la cancellazione dell’Azienda lagarina con l’obiettivo di unirla a quella del capoluogo per costituire un unico ambito di competenza lungo l’asta del fiume Adige.
La proposta è stata deflagrante in Vallagarina. A tal punto che tutti i sindaci - da Besenello ad Avio passando per Rovereto - hanno deciso di radunarsi domani assieme ai soci dell’Apt per decidere la strategia. Finire nelle «grinfie» di Trento, d’altro canto, non piace a nessuno e il caso è, oltre che amministrativo, politico.
Il futuro, però, sembra segnato ma tutti sono pronti ad azioni di protesta clamorose per far cambiare idea a quella Lega diventata grande perché difendeva l’autonomia dei territori e poi, accomodatasi nella stanza dei bottoni, pronta ad accentrare tutto.
La bozza della Legge provinciale sulla promozione territoriale e sul marketing turistico del Trentino, insomma, non piace affatto in Vallagarina. E a puntare i piedi non sono solo i sindaci - e dietro loro le Pro loco - ma anche le associazioni di categoria che nella programmazione turistica locale vedono la valvola di sfogo per rilanciare l’economia.
Per ora, comunque, si tratta di ipotesi visto che la riforma sarà analizzata e votata dal consiglio provinciale solo il prossimo 5 maggio.
La riduzione delle Apt, soprattutto la cancellazione di quella di Rovereto e Vallagarina, ha però fatto erigere barricate. «Le Apt sono importanti per le comunità che promuovono - insistono in coro i sindaci lagarini - e soprattutto sono strategiche per lo sviluppo locale, tanto quello economico che quello strutturale e infrastrutturale».
A bastonare Rovereto e la Vallagarina, però, sarebbero i numeri. Perché l’assessore provinciale Failoni vuole tagliare quelle che non portano almeno un milione di turisti. E dalle nostre parti sono la metà anche se l’indotto è importante visto che vale 40 milioni di euro.
Ma il ricorso alle nude cifre non piace. E piace ancora meno la scelta di salvare solo gli ambiti «ingolfati» da alberghi e b&b. «Ma la nostra valle accoglie un quinto degli abitanti del Trentino. - tuonano i primi cittadini - E l’Apt è il termometro dell’offerta, è il sistema più vicino ai visitatori e pure alle esigenze del territorio».
Insomma, si preannuncia battaglia dura già da domani quando al tavolo dei sindaci siederanno anche le categorie economiche. Che non vedono di buon occhio questo colpo di spugna ma, soprattutto, non sono disposte a mettere Rovereto e la Vallagarina nelle mani di Trento.
La partita, come detto, va oltre la gestione del turismo ed è perlopiù politica. Con un assessore leghista che, dicono i lagarini, sconfessa lo stesso partito, nato come federalista e sostenitore dei territori, ma diventato centralista all’estremo, con Matteo Salvini che decide tutto, anche quando si va al bagno. Non a caso molti leghisti della prima ora sono pronti a disertare le urne o a votare per Francesco Valduga perché, dicono, «la città è nostra e non può essere un milanese a decidere cosa fare».
Al di là dei siparietti politici, comunque, la Vallagarina si sta organizzando per difendere la propria specificità. Nella riunione di domani i sindaci - tutti in scadenza ma poco importa - si troveranno con chi «gestisce» il turismo per elaborare un piano di difesa territoriale e cercare di bloccare la riforma di Roberto Failoni. Che scenderà a Rovereto a inizio febbraio.