Il Comune assume un drone per monitorare la città
La città di Rovereto, d’ora in avanti, sarà monitorata da un drone. Non certo per ragioni di sicurezza e contrasto alla criminalità ma per mapparla nel modo più dettagliato possibile e addirittura per controllare, come una sorta di Grande Fratello, i cantieri pubblici e perfino produrre spot a scopo divulgativo ma magari anche turistico.
Il Comune di Rovereto, che in passato si è avvalso dell’aiuto di questi velivolo senza piloti per tenere d’occhio fronti franosi (l’ultimo esempio è a San Nicolò, lungo le sponde del torrente Leno), ha deciso di affidare ad un privato con tanto di licenza Enac la realizzazione di un archivio aereo dell’urbe che, in caso di varianti al Prg, può tornare utile. Il professionista (Alessio Bonfante della società Visual14d di Rovereto), tra l’altro, dovrà restituire a palazzo Pretorio filmati corredati con musica e titoli di coda.
Il costo dell’operazione è comunque contenuto: 4 mila euro per sei mesi di lavoro a chiamata e l’accordo risale a prima dell’autunno ma per essere formalizzato si dovrà attendere l’entrata in vigore del nuovo regolamento nazionale sull’utilizzo dei droni che implica l’acquisizione di autorizzazione al volo con relativi tempi di attesa. E la norma scatterà il primo luglio.
Rispetto al passato, fissa dei paletti per poter sorvolare i territori dividendoli in zona rossa (con volo consentito solo con l’autorizzazione ministeriale), zona rosa (senza autorizzazione fino a 25 metri dal suolo e vistato se ci si alza) e zona gialla (volo libero fino a 45 metri e poi esclusivamente autorizzato).
La scelta di puntare sulla ricognizione aerea da remoto, in piazza del Podestà, è ritenuta comunque strategica. «L’amministrazione comunale avverte la necessità di rendicontare in termini flessibili ed immediati alcuni brani cittadini per poi garantire delle restituzioni degli stessi per finalità tecnico-urbanistiche e strategiche. Frequentemente gli uffici tecnici comunali avvertono in termini di assoluta priorità la necessità di restituire, mediante voli di portata generale da attuarsi con strumentazione idonea (drone o similare), alcune porzioni di territorio.
Si è ritenuto di acquisire servizi innovativi che non possono essere condotti in casa per mancanza di abilitazione e adeguata strumentazione sia hardware sia software. Si tratta di un servizio estremamente specialistico che necessita di adeguate attrezzature nonché il possesso di apposito patentino Enac per droni, cioè della certificazione necessaria per poter volare per uso professionale per lavori di riprese aeree».
L’utilizzo del drone servirà per i modi più disparati. «Le finalità assorbono quelle di natura prettamente tecnica (rilievi e monitoraggi di natura tecnico-urbanistica), pianificatoria e strategica, conoscitiva, comunicativa e partecipativa. Il servizio dovrebbe quindi costituire un utile strumento non solo di analisi, di studio e di approfondimento tecnico ma anche di elaborazione volta a nuove soluzioni pianificatorie e ideative».
Nello specifico, il drone servirà per le riprese dei cantieri, per sopralluoghi della città con focus specifici di obiettivi strategici ma pure per realizzare filmati spot corredati con sigle, sottofondi musicali e confezionati come fossero documentari. L’azienda incaricata, poi, dovrà fornire immagini anche tridimensionali ad alta risoluzione.