Anche Rovereto cede: stop al mercato
Era rimasto solo, l’unico mercato attivo - ancorché di prodotti alimentari - in Trentino. Alla fine, però, dopo le forti pressioni esterne e l’invito diramato da destra a manca di starsene tutti a casa per evitare il contagio da coronavirus anche il Comune di Rovereto ha ceduto vietando ogni tipo di commercio in città e in periferia.
L’assessore Ivo Chiesa ha passato tutta la giornata di ieri a confrontarsi con le associazioni di categoria, i rappresentanti degli ambulanti che, va ricordato, hanno sempre dimostrato grandissima disponibilità e buonsenso evitando polemiche. Orbene, considerando pure che ormai erano rimasti in pochi ad allestire i propri banchi in centro storico il martedì mattina si è deciso di chiudere anche questa attività. Con oggi, dunque, Rovereto sarà deserta, riportando un’immagine che non si conosceva dell’urbe: il martedì di vuoto.
Insomma, dopo aver cercato di tenere il punto anche per non bloccare l’economia, specie di aziende a gestione familiare che vivono solo di quello, il Comune lagarino aveva acconsentito a mantenere in centro storico i banchi dei prodotti di prima necessità. Una soluzione che aveva trovato d’accordo le categorie. Anche se Mauro Pedrotti di Fiva Confcommercio aveva parlato di due linee di pensiero: «Una scusa per uscire di casa oppure uno sgravio di presenze su altre botteghe». In questo caso, chiaramente, si trattava di assicurare un presidio nei rioni, con vendita sotto casa evitando così la corsa ai supermercati. Ma a Rovereto, è noto, sono piovute critiche sulla scelta, per altro accompagnate da tanto di interrogazione in consiglio comunale. Con l’assessore Chiesa che ha sempre ribadito di volersi «attenere in maniera puntuale e scrupolosa alle disposizioni del decreto e in esso l’attività è permessa, vietarla non ci è sembrato opportuno. Rovereto si è sempre contraddistinta per i suoi mercati, non solo quello del martedì ma anche il piccolo mercato contadino in piazza 25 aprile, quello del sabato in piazza Erbe e quelli rionali. Si tratta di attività in diversi luoghi della città che favoriscono, oltre al proseguire dell’economia, la comodità, la vicinanza e l’approvvigionamento locale per i cittadini».
Le insistenze, però, hanno prevalso e con oggi si resterà tutti a casa. Nemmeno l’ultimo baluardo di spesa all’aperto, il tradizionale mercato del martedì, è riuscito a resistere. Ma sono stati sospesi anche i mercatini rionali, iniziando dalla vendita di prodotti agricoli biologici, del mercato del contadino di piazza XXIV Aprile, di quello di Borgo Sacco del venerdì, di Marco il lunedì e dei prodotti agricoli del giovedì in piazza Malfatti. Fino al cessate allarme questi appuntamenti sono stati soppressi.
Un primo segnale che si sarebbe andati in questa direzione c’era stato la scorsa settimana, con l’ordinanza del sindaco Francesco Valduga che cancellava il mercato del biologico di sabato mattina in piazza Erbe e quello dell’ortofrutta di piazza Nazario Sauro.