Ancora danni al Ponte dei Sospiri Colpa del passaggio dei Tir
Da tempo lo chiamano tutti il «Ponte dei Sospiri» per via delle tribolazioni a cui viene costantemente sottoposto dai Tir di passaggio. Eppure quella passerella che collega palazzo Pretorio a palazzo Sbardellati sovrastando via Bertolini è uno degli angoli più ammirati dai turisti. Però, spesso e volentieri, qualche camion particolarmente alto si incastra sotto l’arco causando danni al manufatto e bloccando la circolazione.
Alla fine, gli interventi di «sblocco» sono sempre i medesimi: sgonfiare le ruote per consentire al mezzo pesante di turno di passare. E pensare che a passo Pian delle Fugazze c’è tanto di cartello di divieto di transito lungo la statale della Vallarsa per i Tir ma i veicoli stranieri, che leggono sulle mappe quella via come la più corta per Rovereto, passano e, ovviamente, si bloccano. L’avvento della tecnologia, leggasi navigatore satellitare, anziché migliore le cose le ha peggiorate. Perché nulla è cambiato.
Da anni, insomma, si cerca una soluzione definitiva al problema. In Comune hanno provato perfino ad abbassare la strada dal cannone Skoda di piazza del Podestà a via Setaioli. Il provvedimento, però, non è servito granché visto che camion incastrati se ne incontrano ancora. «Purtroppo non è solo una questione di camion in arrivo dalla Vallarsa - spiegano in municipio - ma anche quelli che vanno e vengono dalle aziende presenti all’ex Cartiera. La strada è stata abbassata ma non è ancora sufficiente. Ed ora non è più possibile intervenire in questa direzione e l’unica soluzione è alzare la passerella».
La storia, si sa, si ripete. Tant’è che un paio di settimane fa il fattaccio ha rifatto capolino: un autoarticolato incastrato, calcinacci ovunque ma, soprattutto, danni che necessitano di un intervento urgente. Durante il passaggio il mezzo ha causato la messa a nudo e l’abbassamento dei ferro-tondini di armatura dell’intradosso dell’arco. I tecnici comunali, dopo il sopralluogo, hanno sottolineato la necessità di intervenire urgentemente con il riposizionamento verso l’alto dei ferri di armatura in modo da aumentare l’altezza utile per il passaggio dei veicoli e per evitare che altri possano urtare i ferri sporgenti e determinare ulteriori danni.
Anche la Soprintendenza per i beni culturali ha verificato la situazione. In particolare, l’architetto De Bonetti ha constatato il danneggiamento particolarmente incisivo del ponte e ha disposto che, prima di procedere nell’intervento, sia redatto un progetto definitivo che preveda un risanamento totale dell’arco sia dal punto di vista storico-artistico che statico. L’intervento sarà dunque in due fasi: la prima interesserà i lavori urgenti di ripristino e la seconda la sistemazione definitiva del sovrappasso storico. Per ora il Comune ha messo sul piatto 10 mila euro per tamponare nel migliore dei modi il manufatto in attesa di risolvere la questione una volta per tutte.