L’incendio è scoppiato poco dopo mezzanotte. Prima le fiamme, poi un botto, che ha svegliato i quartiere, a Sacco, nella zona delle Fucine. A bruciare è stata un’auto. Un’altra volta. Ed ormai è evidente - anche se la relazione dei pompieri arriverà solo tra qualche giorno - che è per lo meno probabile il dolo. La sensazione è di avere a che fare con un piromane, che si diverte a dar fuoco alle auto altrui. Ormai è la seconda volta, da quelle parti, la terza in città in un solo anno.
L’allarme è scattato a città deserta un po’ per l’ora, un po’ per il coprifuoco. I pompieri, che veloci lo sono sempre, hanno impiegato anche meno del solito ad arrivare sul posto, in via Galilei, nel parcheggio che già in passato aveva visto un mezzo avvolto dalle fiamme. Questa volta a bruciare era una Volkswagen Polo, di proprietà di un ragazzo giovane residente a Mori. I pompieri volontari - sul posto due squadre - si sono concentrati sul rogo e sulla necessità di spegnerlo prima che si propagasse ai mezzi vicini. Le fiamme si erano alzate a partire dalla parte anteriore. Ma troppe cose fanno per lo meno ritenere improbabile un guasto.
I pompieri comunque hanno spento nel giro di poco tempo le fiamme, pur non riuscendo - ma sarebbe stato umanamente impossibile - a salvare la macchina: di quella Polo, davanti, non è rimasta che qualche lamiera annerita.
Dai pompieri è partita la chiamata anche ai carabinieri, che sono intervenuti già l’altra notte per rendersi conto di cosa fosse accaduto. L’indagine è partita, e non potrà prescindere dalle risultanze tecniche della relazione richiesta ai vigili del fuoco. Ma ecco, a preoccupare - e quindi a far parlare quasi apertamente di un piromane - sono i precedenti. Proprio nel medesimo parcheggio, quasi un anno fa - era il 25 febbraio scorso - è finta in fiamme un’altra auto, di proprietà di una diversa persona. Una coincidenza piuttosto strana, per la verità. E sempre in città, ma in un’altra zona, solo due mesi fa le fiamme hanno incenerito una Fiat Panda parcheggiata in vicolo Parolari.
I tre proprietari non sembrano collegati in nessun modo, quindi il timore è che ci sia qualche piromane che trova piacere ad appiccare incendi. Un’ipotesi - che al momento solo questo è - preoccupante. I carabinieri hanno immediatamente avviato l’indagine, ma l’inchiesta si preannuncia tutta in salita: non ci sono testimoni né, in quell’area, sono state installate telecamere. Che certo ora verrebbero comode.