Scoperta una casa chiusa a Rovereto Boom di clienti nonostante il Coronavirus Arrestata una 50enne cinese
Nessuna precauzione Covid, chi c'è stato ha rischiato
ROVERETO - I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rovereto, ieri pomeriggio, hanno tratto in arresto una 50enne cinese per sfruttamento della prostituzione, interrompendo l’attività gestita all’interno di un appartamento della città.
A giudicare dall’afflusso, monitorato dai Carabinieri, gli affari dell’attività non sono stati minimamente intaccati dai lockdown, in dispregio di qualsiasi contrasto all’emergenza sanitaria. Infatti i Militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Rovereto, da qualche mese avevano in corso l’indagine, avviata su segnalazione di alcuni residenti, insospettiti dall’anomalo movimento di persone - tutti uomini - in un condominio nell’area sud di Rovereto.
Gli accertamenti hanno consentito di individuare la maitresse cinese, che gestiva un giro connazionali, tutte senza permesso di soggiorno, che si prostituivano nell’abitazione, in favore di clienti adescati con inserzioni on line, con un’accattivante pubblicità sulle attività di un club esclusivo.
Ai clienti venivano offerte prestazioni, con compensi tra i 50 e i 100 euro, per un considerevole giro di affari, peraltro - come ovunque verificato - in una assoluta inosservanza delle precauzioni sanitarie vigenti, per il contrasto all’epidemia da SarsCov-2.
Tra l’altro, gli accertamenti hanno portato a individuare e chiudere un’analoga attività, condotta a Mogliano Veneto, ove i Militari della Compagnia di Rovereto, con il supporto della locale Stazione Carabinieri hanno denunciato - per gli stessi reati - una quarantaseienne cinese.
I continui contatti con la popolazione e la sensibilità verso le problematiche che affliggono la comunità hanno consentito ai Carabinieri della Compagnia di Rovereto di porre fine a una odiosa situazione di degrado e sfruttamento, a pochi giorni da una ricorrenza importante a tutela della dignità delle donne.