Litiga con la capotreno, la aggredisce per non pagare il biglietto: condannata a 3400 euro
L’episodio davanti al Giudice di Pace, con una vicenda condita da un cagnolino, da una donna violenta e da una operazione veterinaria...
ROVERETO. Per non pagare una ventina di euro di biglietto di prima classe si è trovata con un conto accresciuto di 170 volte visto che sfiora i 3.400 euro. E tutto per via di un caratteraccio che l'ha portata a prendersela con la capotreno.
Le protagoniste di questo alterco «ferroviario» sono due donne, una passeggera e la responsabile del convoglio partito dalla stazione di Verona Porta Nuova e diretto a Trento. E che si è fermato, diciamo così, per un po' allo scalo di piazzale Orsi a causa di un contrattempo manesco - e condito da epiteti irripetibili - per il quale è stato chiesto l'intervento della Polfer.
Il diverbio violento, ovviamente, è finito davanti al giudice di pace che ha condannato la signora sprovvista di titolo di viaggio a pagare caro quell'attacco d'ira: oltre alla multa di 500 euro per percosse a pubblico ufficiale, infatti, dovrà accollarsi pure 700 euro di risarcimento danni alla parte civile e altri 2.200 di spese legali della malcapitata a cui ha messo le mani addosso.
L'imputata, come detto, era salita nel capoluogo scaligero dove aveva portato il suo cane a far operare in una clinica veterinaria specializzata. Sul treno si era accomodata in prima classe ma senza aver acquistato il biglietto. Quando si è presentata l'addetta al controllo ha spiegato sottovoce di non avere contanti con sé e nemmeno soldi nella carta di credito visto che era in attesa di un versamento da parte della sorella.
La capotreno ha quindi acconsentito ad attendere fino a Rovereto e nel frattempo ha obliterato i ticket degli altri viaggiatori. Mentre tornava verso la carrozza di prima classe, però, è stata bloccata dalla passeggera che insisteva per raccontarle dell'operazione del cane e di come era scossa da quel fatto.
A quel punto, avvicinandosi alla stazione del capoluogo lagarino, la dipendente di Trenitalia ha invitato la signora ad avvicinarsi alla porta per scendere e per verbalizzare il mancato pagamento del viaggio. E qui sono scattati i proverbiali cinque minuti.
La donna ha infatti spintonato la capotreno scagliandola contro la parete del vagone e mettendole le mani addosso. Non solo, l'ha pure insultata a dovere scatenando pure il cane, di piccola taglia per fortuna, che ha cercato di mordere il pubblico ufficiale.
Che a fatica è riuscita a contattare la centrale operativa per allertare la polizia ferroviaria. Quando il treno si è fermato in piazzale Orsi, le due contendenti sono scese e la discussione è continuata per un po' prima che gli agenti riuscissero a far calmare l'utente. A quel punto, però, la responsabile del convoglio ha presentato formale denuncia e il caso è approdato davanti al giudice di pace.
«L'atto compiuto dalla signora - si legge in sentenza - costituisce reato di percosse e ha destato allarme e avvilimento nella vittima che stava svolgendo un pubblico servizio. L'accertamento del reato determina l'obbligo dell'autore a risarcire il danno morale».