L'estate d'oro dei musei continua, anche con il green pass
Non si segnalano problematiche agli ingressi, i visitatori sono consapevoli del nuovo sistema per gli accessi "certificati"
ROVERETO. Il timore di chi gestisce i musei cittadini e che da venerdì è alle prese con le nuove regole che consentono l'ingresso solo a chi è munito di green pass (vaccinato, guarito o con tampone negativo) era quello di trovarsi di fronte qualcuno in vena di polemiche. Avevano il pensiero di dover discutere con chi voleva accedere senza certificazione, invece in questo primo fine settimana di green pass hanno accolto moltissimi visitatori, tutti pronti ad esibire il Qr code in versione digitale o la certificazione cartacea.
Per ora non si può certo dire che le nuove regole abbiano influito sugli ingressi. Anzi. Quella del 2021 si sta rivelando un'estate d'oro per i musei cittadini e questo week end non è stato da meno. Per il Museo storico delle guerra è stato addirittura un luglio da record, con 3.800 visitatori. «Fatta eccezione per il 2018, l'anno del Centenario, il mese scorso ha registrato il maggior numero di ingressi dal lontano 1992» racconta il responsabile del museo, Marco Tomezzoli. «Se facciamo un confronto con il luglio del 2020 parliamo di 1.400 visitatori in più».
Un successo legato sicuramente al grande lavoro che ha fatto il Museo della guerra in questi mesi, con la ristrutturazione degli spazi durante la chiusura ma anche con lo "svecchiamento" della proposta. «Ha giocato un ruolo importante anche il meteo: il primo agosto, giorno di pioggia incessante, sono entrate 320 persone. Osservando i dati si può dire che anche la guest card invoglia a venire da noi: dei 3.800 visitatori di luglio, mille sono entrati con la carta che permette di visitare tutti i musei del Trentino». Da venerdì, giorno in cui bisogna esibire il green pass per entrare, non è cambiato nulla, spiega ancora Tomezzoli: «Sembra che tutti lo abbiano accettato».
Al Museo civico stanno già pensando di installare dei totem agli ingressi per facilitare i controlli. «Fino ad ora è stato tutto molto tranquillo - racconta la direttrice, Alessandra Cattoi - : le sedi sono attrezzate per il controllo dei certificati e le persone che arrivano sono consapevoli. É chiaro che le procedure si sono un po' complicate: va visto il green pass, chiesto un documento di identità, misurata la temperatura, sanificate le mani. Insomma, ci vuole tempo. Credo che un po' alla volta si semplificherà perché ci stiamo attrezzando con dei totem automatici e il visitatore farà tutto da solo. Noi non abbiamo un flusso tale da rallentare le entrate, ma c'è il rischio che si debba aspettare».
Venerdì, giorno dell'introduzione del green pass, al Civico ci sono state pochissime visite, ma era anche il primo giorno di sole di una settimana di brutto tempo. «In quest'estate abbiamo buoni ingressi al museo di scienze, altalenanti invece al museo della città, dove alcune giornate sono davvero intense, altre con bassissima affluenza. Forse il nuovo museo deve ancora avere una sua identità».
Anche il Mart non ha riscontrato problemi legati all'introduzione del green pass. «Da venerdì abbiamo avuto 1.800 ingressi, che arrivano a duemila se calcoliamo anche Casa Depero e Galleria civica. Cinquemila persone in una settimana» racconta Susanna Mandice. «Non sono molti quelli che prenotano, perché sono prevalentemente turisti in questi giorni i visitatori e spesso decidono all'ultimo di venire». Per questo ogni tanto si formano delle code all'ingresso, ma nulla di eccessivo. I visitatori non mancano e le tre mostre temporanee del museo stanno riscuotendo grande successo. Ma tra i tanti, sabato c'è stato un visitatore d'eccezione: Ruggero Tita, il trentino di ritorno dalle Olimpiadi di Tokyo, ha fatto tappa a Rovereto con al collo la sua medaglia d'oro conquistata nella vela.