Ferrovia, sgominata la "banda del rame": indagate nove persone
Fermata una banda che, da novembre ad oggi, ha raccattato 353 tonnellate di quelli che in gergo si chiamano rifiuti ferrosi
ROVERETO. I furti di rame, di solito, passano sotto traccia ma il business è decisamente gratificante. La Polfer di Rovereto, da tempo, monitora questo fenomeno e adesso è arrivata a scoprire e denunciare una banda che, da novembre ad oggi, ha raccattato 353 tonnellate di quelli che in gergo si chiamano rifiuti ferrosi.
L'indagine della polizia ferroviaria della città della Quercia ha comunque portato a otto indagati (i recuperanti) più il titolare della ditta che acquistava rame e ferro sottratto a Rfi. E l'indagine ha portato al recupero di oltre 350 tonnellate di ferro e affini, provento di attività abusiva, di cui più di 3 tonnellate di preziosissimo rame.
Di qui il nome dell'operazione battezzata «Oro rosso».
Quelle rinvenute dagli agenti della Polfer di piazzale Orsi a seguito degli accertamenti scaturiti da un controllo presso una ditta di rottamazione di metalli nella provincia di Trento ha posto comunque un freno deciso ai ripetuti furti di rame in ambito ferroviario.
Al termine dell'indagine, coordinata dalla sostituta procuratrice Viviana Del Todesco, sono state indagate nove persone, tra cui il titolare dell'impresa, elevando sanzioni amministrative per 52mila euro oltre al sequestro preventivo di sei veicoli, utilizzati per il trasporto dei rifiuti ferrosi, eseguito in collaborazione con il corpo di polizia locale di Trento.
I recuperanti, infatti, vivono in camper parcheggiati a spot nel capoluogo.