Sempre più poveri in Trentino: raddoppiati in cinque anni. I dati presentati dal vescovo a Rovereto
Dai numeri presentati, emerge che 1.758 persone sono state seguite a Trento, 1.032 nell'Alto Garda e 965 in Valsugana. Sono queste le zone che registrano le maggiori richieste di aiuto
ROVERETO. Sono 4.429 le persone in stato di bisogno incontrate dalla chiesa trentina nel corso del 2021 con l'attività dei Centri di ascolto presenti sul territorio diocesano. Un numero raddoppiato rispetto al 2017 (2.307 le persone incontrate), l'ultimo anno in cui sono stati raccolti i dati da parte della chiesa trentina. 2.901 sono stranieri (66%), mentre 1.528 sono italiani (34%).
Per loro la Caritas ha erogato un contributo economico di oltre 800.000 euro. Sono alcuni dei dati emersi nel corso della conferenza stampa sulle povertà grazie al lavoro di Caritas (con la sua articolazione territoriale) e di Fondazione Comunità Solidale.
"Su questo terreno dei poveri siamo sempre tremendamente in ritardo. E il fatto che siano pressoché raddoppiati rispetto all'ultimo rapporto denuncia la stortura di un'economia, di una società. E non è un'occasione per essere soddisfatti. Finché c'è un povero non si può essere soddisfatti", ha affermato l'arcivescovo Lauro Tisi dopo aver ringraziato gli operatori della Caritas.
Dai numeri presentati, emerge che 1.758 persone sono state seguite a Trento, 1.032 nell'Alto Garda e 965 in Valsugana. Sono queste le zone che registrano le maggiori richieste di aiuto.
Emergenza freddo
Si aggiunge una nuova struttura in via Lavisotto, a Trento, per l'accoglienza invernale gestita dalla Chiesa trentina. Una struttura "che aprirà questo mese", e che metterà a disposizione 24 posti, ha annunciato Fabio Chiari, referente della Caritas diocesana. Confermati i 50 posti alla Bonomelli e i 38 posti al Portico di Rovereto, con un orario di apertura allungato di due ore.
"La diocesi mette anche a disposizione 24 posti a Casa Sant'Angela grazie alle Orsoline, e ci stiamo organizzando per un'altra sede nel caso le temperature si abbassassero ulteriormente. Anche in questo caso si parla di altri 24 posti", ha aggiunto Fabio Chiari, che ha parlato anche dell'accoglienza nei confronti degli ucraini ("La diocesi ha messo a disposizione 25 alloggi, quasi tutti sono canoniche che erano vuote").