Urta un’auto e perde la ruota ma non si accorge di nulla: fermato dalla polizia al casello dell'A22
È finito contro una macchina in autostrada ma, essendo oltremodo alticcio, non si è accorto dell’incidente e nemmeno di aver perso una ruota all’altezza di Marco: si è imbattuto in un posto di controllo e gli agenti lo hanno sottoposto all'etilometro che è risultato positivo
ROVERETO. È finito contro una macchina in autostrada ma, essendo oltremodo alticcio, non si è accorto dell’incidente e nemmeno di aver perso una ruota all’altezza di Marco.
Ha quindi continuato a guidare fino al casello di Rovereto Nord dove si è imbattuto in un posto di controllo della polizia che, notato lo stato di alterazione, lo ha sottoposto all'etilometro che è risultato positivo. La patente, quindi, ha preso il volo.
Ma ad incuriosire gli agenti, ovviamente, è stata proprio la mancanza di una ruota. A precisa richiesta di delucidazioni l’automobilista ha fatto spallucce, non si è nemmeno reso conto che stava viaggiando su una macchina diventata improvvisamente un’Apecar.
Nel frattempo è giunta la segnalazione dell’incidente da parte della sfortunata vittima di quell’eccesso di libagioni e i successi rilievi hanno confermato che a danneggiare l’auto di un altro pendolare dell’A22 era stato proprio il fermato per guida in stato di ebbrezza. Tant’è che, qualche giorno dopo, gli sono state notificate a casa altre due multe salatissime (parliamo di qualche migliaio di euro) per violazione degli articoli 189 comma 5 e 141 comma 2 e 11 del codice della strada (la «fuga» dopo l’incidente ancorché con solo danni ai mezzi e il mancato controllo del proprio veicolo). Se sull’abuso di alcol il mariuolo in questione non ha avuto nulla da eccepire, - d’altro canto carta canta - le altre contestazioni sollevate dalla polizia stradale, invece, non le ha prese affatto bene.
Tanto da impugnarle davanti al giudice di pace (con rigetto del ricorso) e anche in tribunale (con medesimo risultato). Convinto di aver ragione, il conducente ha deciso di andare avanti nella sua lotta per la giustizia ed ha portato il caso fino alla corte di cassazione a Roma contestando di non essere stato multato subito ma tempo dopo. In tutti i gradi di giudizio, però, gli è stato spiegato che la ricostruzione della dinamica non poteva essere in «tempo zero» proprio perché sono servite delle indagini per completare il quadro.
Il conducente, d’altro canto, era stato fermato all’uscita dell’autostrada perché brillo e solo dopo si è capito che, a causa dell’alterazione, aveva provocato un incidente arrivando a perdere una ruota per strada. Un altro motivo di lagnanza affidato al giudizio degli «ermellini», poi, riguarda proprio l’incidente.
L’uomo contesta di aver saputo di aver urtato un’altra macchina solo in tribunale, mentre si discuteva del suo ricorso. Alla fine dell’iter giudiziario, come detto, le richieste di cancellazione delle multe sono state respinte.
Insomma, l’insistere sulla ricostruzione di una serata di festa finita comunque bene (almeno per quanto riguarda la salute) è costato al guidatore roveretano almeno tre stipendi. Questo, ovviamente, al netto della patente di guida che dovrà scordarsi per svariati mesi.