Rider aggredito, il sindaco Valduga: «Ogni atto di violenza è da condannare»
Jacopo Zannini, di Sinistra Italiana del Trentino: «Rovereto, città della pace e del dialogo, non può tollerare atti simili»
VICENDA Giovane rider massacrato di botte a Rovereto: è in ospedale con trauma cranico
IL CASO Rider percorre 50 chilometri per una consegna: quando lo vede, l’ex assessore si pente
ROVERETO. Come raccontato sulle pagine de L’Adige dell’edizione odierna (domenica 22 gennaio), nel primo pomeriggio di ieri, sabato 21 gennaio, è andata in scena una brutale aggressione in via Mazzini, nei confronti di un giovane rider. L’aggressore è sceso dalla propria auto dopo aver incrociato il lavoratore e, poco dopo, ha iniziato a colpirlo con una raffica di pugni (foto di repertorio).
«Una scena particolarmente violenta» ha commentato la Polizia locale di Rovereto, che ha visionato le telecamere di sicurezza dell’area e analizzato le riprese dell’episodio di violenza.
«La nostra piena solidarietà al rider pakistano che è stato picchiato brutalmente ieri per strada a Rovereto, mentre stava svolgendo il suo lavoro - ha fatto sapere in una nota Jacopo Zannini, per Sinistra Italiana del Trentino - anche se non conosciamo ancora bene le dinamica dell’accaduto, non si può non notare che fatti come questo sono già accaduti in altre città italiane, negli ultimi tempi. La cosa triste è che l'immagine del rider lavoratore precario e vulnerabile sembra legittimare brutalità di questo genere. Rovereto, città della pace e del dialogo, non può tollerare atti simili. Auguriamo pronta guarigione alla vittima di un gesto barbaro».
Vicinanza espressa anche da Francesco Valduga, sindaco di Rovereto, come riportato dalla Rai Tgr Trento: «A nome dell’amministrazione comunale esprimo solidarietà al giovane rider aggredito e la ferma condanna di qualunque forma di violenza, così come siamo vicini alle lavoratrici vittime di una rapina nei giorni scorsi, in via Garibaldi».