Il gran caldo e le zecche sono nemici mortali per i cani: i consigli degli esperti
Le alte temperature non danno fastidio solo agli uomini ma rischiano di uccidere il loro miglior amico a quattro zampe, che suda solo da quest’ultime e dalla lingua. Nella sola Rovereto un cucciolone ogni sette residenti. Corretto portarli nel bosco alla ricerca dell’ombra, ma occhio ai parassiti
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ROVERETO. Rovereto è la città dei cani: sono quasi 6mila quelli chippati, e dunque registrati ufficialmente all'anagrafe canina, ma molti altri vivono in casa ancorché senza una metaforica carta d'identità. Facendo un calcolo a spanne, un cittadino su cinque possiede un cane, animale d'affezione e compagnia che, però, in questo periodo sta soffrendo appunto come un... cane. Perché il caldo di Caronte, che a noi umani dà fastidio non poco, per i quattrozampe è addirittura mortale.
Da tempo, tra l'altro, l'amico peloso è un membro della famiglia. Spesso, però, non si pensa ai rischi che un'estate torrida comporta. E ogni anno sono tanti i cani che muoiono per colpa delle temperature elevate.Che fare, dunque? Lo abbiamo chiesto a due esperti, il responsabile del parco canile dei Lavini Pierluigi Raffo e al presidente dell'ordine provinciale dei veterinari Marco Ghedina.
«I cani rischiano veramente di morire col troppo caldo - conferma Pierluigi Raffo - anche perché sudano dalla bocca e dalle zampe e proprio per questo è importante idratarli continuamente. É necessario dare loro da bere ma anche, e questi molti lo ignorano, si devono bagnare le zampe. Se non facciamo attenzione muoiono. Non voglio fare del terrorismo ma sono veramente esseri delicati». Il nostro migliore amico, che non si lamenta certo con Whatsapp e lettere ai giornali, è davvero a rischio vita. «Esistono delle buone prassi per i colpi di calore: il cane va bagnato e portato subito dal veterinario. Sono animali delicati ed è indispensabile fare attenzione e raffreddarli».
La mortalità imputata a Caronte, per dirne uno, è elevata. «Sono tanti i cani morti non solo perché lasciati da soli in macchina ma anche perché colpiti dal sole nel giardino».Uno degli errori più frequenti è sentire il cucciolone, magari proprio in giardino, che abbaia e poi si sdraia per dormire. «Il cane abbaia perché va in stress da calore e a furia di abbaiare collassa, si sdraia e sembra che dorma. Invece sta morendo». Quindi? «Quindi si devono prevedere passeggiate al fresco ed evitare assolutamente di camminare sui marciapiedi e in strada nelle ore calde. Ci sono elementi nocivi per i nostri amici: cemento, catrame e asfalto che bruciano i polpastrelli. La tutela del cane è importantissima».
Quando si esce di casa, poi, attenzione allo sbalzo termico. «Se uno ha l'aria condizionata non può uscire subito ma deve prevedere di climatizzare il cane prima di andare all'aperto. Se l'animale barcolla, poi, è doveroso chiamare subito il veterinario». E se ci accorgiamo che il cucciolone è accaldato? «L'ideale è mettere il ghiaccio nella zona dell'inguine e non a contatto diretto ma infilato in un asciugamano».
Che l'estate torrida sia nemica del nostro miglior amico lo conferma anche Marco Ghedina, presidente dell'ordine dei veterinari del Trentino. Che, oltre ai raggi solari, mette in guardia dalle zecche. «Il primo consiglio che mi sento di dare è di non portare a passeggio i cani nelle ore più calde soprattutto se sono anziani. Bisogna fare attenzione anche se sono al riparo o all'ombra perché il problema grosso è che non sono isolati dal terreno e ci sono pericoli di scottatura dei cuscinetti plantari».
E quando si esce? «Si deve avere con sé bottigliette d'acqua per farli bere e soprattutto raffreddare le zampe. Ricordo però che esistono in commercio delle scarpine da far indossare ai cani se c'è necessità di portarli in giro».
Uno dei pericoli maggiori, come sempre, è il quattrozampe sul sedile posteriore della macchina quando si va a fare la spesa. «Non si deve assolutamente lasciare gli animali in macchina anche con i finestrini abbassati perché questo caldo non dà scampo. L'afa non fa sconti. Ci fossero colpi di calore si deve ricorrere subito a cure sanitarie».
Non c'è solo l'astro a minacciare i nostri fedeli quadrupedi domestici ma, come detto, anche le zecche. «Questa è un'altra cosa. Nei boschi, visto l'elevato numero di zecche dovuto al caldo umido, la presenza di questi insetti potrebbe rappresentare un rischio per il cane ma soprattutto per l'uomo e trasferire malattie come la Tbe e l'encefalite virale». Attenzione poi alla luce. «Già, perché la luce molto intensa può provocare lesioni o cecità transitoria. Per questo suggerisco di portare a passeggio, o a fare i bisogni, il proprio cane al mattino presto o nelle ore serali. Se non si può portarli fuori, comunque, si deve assolutamente evitare il contatto con l'asfalto e con i terreni caldi perché provocano lesioni da scottature».