Incarico ad Amadori, la Corte dei conti condanna Valduga: dovrà pagare al Comune di Rovereto 331mila euro
L'operato del sindaco - ricorda una nota della Corte dei conti - era già stato oggetto del vaglio da parte della Corte dei conti che, con sentenza n. 81/2021 aveva condannato Valduga, unitamente alla Giunta comunale, per aver conferito, per il periodo 2015-2020, l'incarico di dirigente a tempo determinato e, immediatamente dopo, quello di direttore generale al dottor Amadori, funzionario della Provincia autonoma di Trento.
IL CASO Valduga a giudizio: presunto danno erariale da 461.249 euro
PRECEDENTE Per la Procura della Corte dei conti quella nomina è illegittima
SENTENZA Il Comune di Rovereto e Valduga condannati dalla Corte dei conti
TRENTO. La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti di Trento, in parziale accoglimento delle richieste della Procura regionale, ha condannato Francesco Valduga, già sindaco del Comune di Rovereto e oggi consigliere provinciale, al pagamento, in favore del Comune della somma di 331.046,81 euro in relazione alla reiterazione del conferimento dell'incarico di dirigente e di direttore generale dell'Ente locale al dottor Mauro Amadori.
L'operato del sindaco - ricorda una nota della Corte dei conti - era già stato oggetto del vaglio da parte della Corte dei conti che, con sentenza n. 81/2021 aveva condannato il dotto Valduga, unitamente alla Giunta comunale, per aver conferito, per il periodo 2015-2020, l'incarico di dirigente a tempo determinato e, immediatamente dopo, quello di direttore generale al dottor Amadori, funzionario della Provincia autonoma di Trento.
Le puntuali indagini svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Rovereto - prosegue la nota - hanno consentito di accertare che il sindaco Valduga, nonostante avesse già ricevuto la contestazione della Procura contabile sulla assenza dei requisiti del dottor Amadori, ha reiterato, con atti adottati in prima persona, il conferimento dell'incarico di dirigente nonché di direttore generale sino alla fine del primo mandato di sindaco e, quindi, sino alla fine del mandato in corso con ulteriori provvedimenti adottati sempre dal sindaco medesimo subito dopo la propria rielezione, avvenuta nell'ottobre 2020.
La Procura della Corte dei conti, aveva citato a giudizio l'ex Primo cittadino di Rovereto per un danno erariale di 461.249,47 euro, ritenendo che la consapevole e reiterata violazione della disciplina dei requisiti per ricoprire un incarico di dirigente e, quindi, di direttore generale, contenuta in specifiche norme di legge e del regolamento del Comune di Rovereto integrasse una fattispecie dolosa di responsabilità amministrativo-contabile il cui danno erariale è stato quantificato in misura pari agli esborsi sostenuti per remunerare il dottor Amadori, incaricato sine titulo dal sindaco Valduga.
La sentenza della Sezione giurisdizionale ha confermato l'attribuzione di responsabilità all'amministratore a titolo di dolo, pur operando una riduzione dell'importo del danno richiesto, ritenendo che l'Ente locale abbia comunque tratto una qualche utilità dalla prestazione resa dal Direttore generale, benché la sua nomina sia risultata illegittima.