La rivoluzione all'Apsp Vannetti: confermata la presidente Roner, via il direttore Colombo
Il consiglio della casa di riposo di piazzale Defrancesco ratifica le scelte. Ora le sfide, con grande attenzione per il personale, vera risorsa della Rsa
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ROVERETO. Una resta, l'altro se ne va. La governance dell'Apsp Vannetti è, di fatto, rivoluzionata. La presidente Daniela Roner - che in questi anni ha fatto i salti mortali per tenere alto il livello e accompagnare investimenti ingenti, come la nuova struttura di piazzale Defrancesco - è stata confermata alla guida "politica" della casa rossa. Chi andrà via, invece, è il direttore Massimiliano Colombo, in scadenza di contratto al 31 marzo e non confermato.
Il consiglio d'amministrazione, infatti, ha deciso di cambiare rotta e, come detto, a primavera si volterà pagina. Una scelta, questa, che ha messo in allarme la Fenalt: «Chiedevamo un cambio di passo nella gestione. Ora auspichiamo la ripresa del dialogo con la direzione sui grandi problemi della struttura».
L'avvicendamento, ricorda la presidente Daniela Roner, è una questione normale. «Come tutti i dirigenti c'è un contratto a termine». Lei, invece, rimarrà al proprio posto con voto unanime del Cda della Vannetti che da poco ha rinnovato l'organico ed ora è composto da Sandro Feller, Silvia Osvald, Alessio Less e Giuseppe Graziola. Per Daniela Roner si tratta del quarto mandato: «Ho una squadra consolidata a cui si aggiungono energie nuove. Assegnerò deleghe a ciascun consigliere».
La chiusura del 2023, insomma, ha portato dei cambiamenti e, d'altro canto, saranno molte le sfide che attendono il nuovo consiglio di amministrazione nel lustro appena avviato. «Anzitutto c'è ovviamente da seguire la costruzione della nuova Rsa nell'area ex Master Tools, il cui progetto è stato presentato poche settimane fa. Arriverà nel corso del 2024 il momento dell'inaugurazione dei lavori di ampliamento e riqualificazione del centro Alzheimer alla Rsa Kolbe di Borgo Sacco. Lavoreremo con grandissima attenzione per il nostro personale. Abbiamo ottimi professionisti in servizio - sottolinea Roner - e il loro impegno va valorizzato il più possibile. Abbiamo pazienti con patologie sempre più gravi e complesse, a cui serve rispondere con formazione, professionalità ma anche gratificazione e senso di appartenenza a questo grande ente che è la Vannetti. Servirà anche assumere nuove persone e sappiamo che questa è una difficoltà che riguarda l'intero sistema trentino e italiano. Dal mese di maggio ci saranno importanti lavori alla casa rossa. Qui infatti ci saranno i cantieri per il consolidamento antisismico che sono propedeutici all'apertura di un'ala della struttura da dedicare a comparto psichiatrico e neuropsichiatrico. Sarà riferimento per tutta la Vallagarina e i lavori sono in capo a Provincia e Azienda sanitaria, ma è chiaro che per noi si prospetta un periodo di riorganizzazioni importanti, con spostamento degli uffici amministrativi e ricollocazione del nucleo del sesto piano solo per citare le cose più evidenti.
Altri lavori, in questo caso curati dal Comune di Rovereto, riguarderanno la ristrutturazione del primo e del sesto piano, sempre alla casa rossa. Tra i primi provvedimenti che prenderemo come Cda - conclude Roner -, c'è anche l'imminente pubblicazione di un bando di concorso per la nomina del direttore».
Già, il nuovo direttore? «Il Cda ha deciso di procedere celermente all'indizione di una selezione pubblica per la nomina del nuovo direttore generale dell'azienda. L'attuale direttore Massimo Colombo cesserà dall'incarico il 31 marzo».
Sul cambio di direzione il sindacato si è messo sul chi va là: «Accogliamo la notizia senza nascondere grandi aspettative. Da tempo lamentiamo i cronici problemi che affliggono la struttura attribuendoli in buona parte a strategie gestionali ed organizzative sbagliate. In questi anni - osserva Roberto Moser, vicesegretario generale Fenalt e responsabile del settore case di riposo - abbiamo più volte stigmatizzato le scelte della direzione relativamente a turni, rientri, riposi compensativi, premi produttività. Scelte che a nostro avviso avevano anche potenziali ripercussioni negative sulla sicurezza di ospiti e lavoratori. Abbiamo messo in campo forme di protesta per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica chiedendo un cambio di passo. Ora speriamo che ci possa essere una svolta. A questo punto riteniamo corretto dare alla nuova direzione, quando si sarà insediata, la possibilità di intessere un dialogo virtuoso con i lavoratori. Volevamo un cambio di passo a livello gestionale e c'è stato. Ora sospendiamo la protesta, nell'auspicio che il cambiamento inauguri una nuova stagione di relazioni».