Rovereto, finta telefonata per scappare e non pagare la colazione
Mercoledì 14 febbraio alla Toasteria Italiana di Rovereto è entrato un 40enne che ha ordinato cappuccino e brioches e poi è sparito. Il conto era di 3 euro
ROVERETO. Alla Toasteria Italiana di via Paoli la vicenda la raccontano con il sorriso «perché tre euro non ci cambiano la vita» ma quello che è successo mercoledì mattina 14 febbraio rende amaro comunque il sorriso. Perché nel locale è avvenuto un furto, si potrebbe definire furto con destrezza. Insomma qualcuno "ha fatto il vento" ed è uscito dal bar senza pagare utilizzando la scusa della falsa telefonata. Un conto di tre euro che, come detto, per i gestori non ha modificato di una virgola la giornata dal punto di vista economico ma l'ha resa un po' meno bella.
«Anche perché - racconta Donatella - se mi avesse detto che non aveva i soldi per la colazione, gliela avrei offerta io. A volte capita che entri qualcuno che vorrebbe un caffè ma non ha il denaro e il caffè lo prende ugualmente».
Ma ecco quello che è successo. Erano circa le 11 di ieri mattina quando nel locale che si trova all'angolo fra via Paoli e via Bezzi entra un uomo. È un quarantenne, vestito molto colorato, e inizia a chiedere informazioni. «Forse faceva troppe domande - spiega ancora Donatella - ma è un pensiero che ho fatto dopo».
L'uomo chiede il menu, verifica l'offerta e alla fine decide per un cappuccino e una brioches alla cioccolata. Si siede ad uno dei tavolini e si fa servire. Quando un altro cliente, seduto vicino a lui, si alza per andare a pagare, il 40enne fa lo stesso. Ma prima prende il telefono dalla tasca «come se avesse ricevuto una telefonata» raccontano alla Toasteria. Una dialogo probabilmente finto in cui il cliente dice all'altro che si trova nel locale e dà delle indicazioni per individuarlo.
«Ho pensato che avesse appuntamento con qualcuno e che lo stesse aiutando ad orientarsi - racconta ancora Donatella - e quando l'ho visto uscire dalla porta ho pensato che l'avesse fatto per farsi vedere». Sono bastati due secondi per capire che così non era e che quel cliente "aveva fatto il vento".
«Sono uscita per vedere se riuscivo a vederlo e quindi fermarlo, ma in un attimo era già scomparso». Resta quindi l'amarezza, seppure ammorbidita dal tono con il quale il fatto viene raccontato, per un cliente che se avesse avuto solo voglia di cappuccino e brioches poteva chiedere e sarebbe stato accontentato. Senza dover usare la scusa della finta telefonata per scappare senza pagare.