Il «San Colombano» diventa indiano: cambio di gestione dopo 30 anni della famiglia Venco
Il locale sulla strada per la Vallarsa, chiuso a fine gennaio, passa di mano. Alla guida arrivano un giovane dipendente dei Singh (Villa Cristina) con un suo socio. L’ex titolare: «Mi hanno chiesto di accompagnarli in questa loro avventura e ho dato la mia disponibilità. Ci sarà anche un menù con le nostre specialità»
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ROVERETO. Era un mercoledì, il 31 gennaio, quando a fine serata i Venco, storica famiglia di ristoratori roveretani, avevano spento le luci del ristorante San Colombano. E questa volta non per riaccenderle il giorno dopo.
«La nostra avventura è arrivata al termine. Una bellissima e nello stesso tempo impegnativa esperienza che concludiamo in salute e con il cuore pieno di gioia per quello che è stato e quello che sarà» aveva detto Giorgio Venco anche a nome dei familiari compreso l'indimenticato Maurizio "Freccia". E aveva detto bene lo chef parlando al futuro visto che il ristorante San Colombano tornerà a nuova vita. Con una gestione tutta nuova, quella indiana che porta il nome di Turna Kuldeep (e di un suo socio), ma che parlerà ancora (e sempre) italiano. Sia a tavola, che in cucina. Anzi, parlerà anche trentino perché parleranno ancora i piatti del territorio e della cucina tipica come è nelle intenzioni del nuovo titolare. Che potrà fare i conti sui preziosi insegnamenti di Giorgio Venco disponibile a studiare nuovi menù.
Non è stata ancora fissata una data per la riapertura del noto locale, meta di generazioni di roveretani, sulla strada per la Vallarsa. Ma il primo passo, o comunque uno dei primi passi, l'ha fatto il giovane indiano lanciatosi subito alla ricerca di un cameriere o di una cameriera. Ma oltre al personale di sala Turna Kuldeep potrà contare per la cucina sulla consulenza di chi ha consentito la crescita dello "storico" San Colombano.
«Io ci sono, mi hanno chiesto la disponibilità a seguirli in questo primo momento di avvio dell'attività e non potevo dire di no. D'altra parte lo avevo detto al momento della chiusura: chiunque venga dopo di noi - spiega Venco - e abbia bisogno del nostro supporto volentieri mettiamo a disposizione la professionalità acquisita in tutti questi anni di gestione del ristorante».
E da un ristorante arriva anche il nuovo titolare formatosi al ristorante-pizzeria Villa Cristina della famiglia Singh che porta in tavola sia la gastronomia italiana (e trentina) che indiana. Inizialmente la proposta del "nuovo" San Colombano sarà di un menù fisso per il pranzo di mezzogiorno, mentre la sera di potranno gustare specialità dal menù a la carte. In prospettiva, e non potrebbe essere diversamente considerata la provenienza dei gestori, la cucina sfornerà anche piatti indiani che potrebbero essere affiancati dalla più tipica delle specialità mediterranee, ovvero la pizza.
«In questo giovane ho visto la volontà e la determinazione di chi si appresta a vivere una nuova avventura con impegno e serietà. Sono convinto che abbia le carte in regola per dare una versione nuova rispetto al "nostro" San Colombano ma sempre nel solco di un percorso che abbiamo compiuto con la nostra famiglia - racconta Giorgio Venco - La dedizione al lavoro e la voglia di acquisire nuove competenze e professionalità per crescere ci fanno ben sperare in un futuro del San Colombano. Ripeto: il nostro lavoro richiede passione e sacrificio e tanto, tanto tempo da dedicare alla cucina e alla sala...».
E a dimostrazione dell'interesse sempre minore da parte degli italiani la riprova è nel San Colombano a gestione indiana. La stessa sorte che è toccata a tanti altri ristoranti in città e in Vallgarina altrimenti segnati dalla parola "fine". Al di là dei gusti gastronomici, il merito di giovani ristoratori indiani e delle loro famiglie è stato quello di aver rivitalizzato tante attività destinate alla chiusura senza alcuna prospettiva.