I frati francescani vanno via? La parrocchia di Sacco San Giorgio è a rischio, fedeli in allarme
Il Capitolo di Padova deciderà l’anno prossimo, ma già oggi i tre monaci fanno fatica e non si vedono ricambi: forse si va verso l’accorpamento con San Marco
ROVERETO. C'è preoccupazione tra i fedeli di Sacco e San Giorgio per il futuro della parrocchia. «Siamo con il cuore sospeso, in attesa della decisione che sarà presa il prossimo anno dal Capitolo provinciale dei frati di Padova (l'assemblea dei frati del santuario di Sant'Antonio a Padova, ossia il centro della Provincia religiosa che comprende tutti i territori del nord Italia fino all'Emilia Romagna, ndr)» commenta Fra Nicola, da dieci anni alla guida della parrocchia che riunisce le due comunità.
Si profila infatti nei prossimi mesi l'abbandono da parte dei tre frati minori conventuali, attualmente alloggiati nel convento adiacente la chiesa in piazza a Sacco. Potrebbero essere sostituiti da un prete nominato dal vescovo Lauro Tisi, ma anche questa soluzione non sembra essere nei fatti così percorribile.
«La diocesi di Trento - spiega Fra Nicola - è quella con il minor numero di preti in tutta Italia, la crisi delle vocazioni qui è più evidente che altrove». E d'altronde anche l'eventuale abbandono da parte dei frati di Sacco e San Giorgio è conseguente ai numeri complessivamente in calo: i frati anziani vengono a mancare e sempre meno giovani scelgono la vita religiosa.
Quale sarà quindi il futuro della parrocchia? I fedeli sembrano voler mantenere salda l'attuale realtà parrocchiale, ritenuta un tratto importante dell'identità dei quartieri di Sacco e di San Giorgio.
Fra Nicola, nei giorni scorsi si è tenuta una riunione aperta alla comunità. Di cosa si è discusso?
Domenica scorsa ho incontrato i parrocchiani per parlare degli esiti degli incontri avvenuti con il Capitolo provinciale a novembre e con il vescovo Tisi a marzo. Esiste già di fatto un'indicazione del nostro governo della Provincia religiosa dei frati minori conventuali che prevede la chiusura del convento di Sacco nel 2025. L'incontro con i parrocchiani è stato un importante momento di riflessione su cosa potrebbe succedere, ma senza drammi o recriminazioni.
La comunità potrebbe far pesare la sua voce?
Stiamo proprio ragionando su come comportarci come comunità. Abbiamo pensato di stendere un documento che sarà poi portato dai frati al Capitolo provinciale a Padova l'anno prossimo, quando sarà presa la decisione definitiva.
Quali contenuti prevede il documento?
Dovrebbe innanzitutto riassumere le nostre attività, per illustrare quello che siamo e la nostra specifica identità. La realtà della parrocchia di Sacco San Giorgio è ben definita, complessa e anche un po' a se stante. Basti pensare che Sacco stessa era un Comune autonomo per lungo tempo. In questo modo vorremmo anche dare fin da subito più energia alla comunità parrocchiale.
Cosa pensa cambierebbe nella quotidianità dei parrocchiani se i frati se ne andassero?
Intanto cambierebbero i numeri perché la parrocchia ora ha tre frati, già in numero inferiore a quello che dovrebbero essere, cioè cinque. Ma se ce ne andassimo la parrocchia sarebbe guidata da un solo prete e non sarebbe facile. Assieme a Padre Franco e Padre Ferdinando ora noi riusciamo ad avere più sguardi sulle tante attività che offriamo alla comunità.
Cosa dicono i parrocchiani?
Sono molto preoccupati perché sono abituati alla nostra presenza, caratterizzata dalla spiritualità francescana. Cerchiamo di vivere il "carisma francescano" in ogni relazione, nel dialogo personale, nell'attività pastorale, nella cura dei poveri e delle persone in difficoltà.
L'accorpamento alla parrocchia di San Marco è un'ipotesi già nell'aria?
Per ora non si è parlato di accorpamento, stiamo ragionando solo sulla futura presenza dei frati e comunque c'è da aspettare l'anno prossimo, non si tratta di decisioni imminenti.