Rovereto / Il fatto

Chiamati dal centro trapianti, restano bloccati di notte in ascensore: liberati dai pompieri

Il racconto: «Mio marito era in crisi respiratoria, sulla carrozzina: i vigili del fuoco ci hanno letteralmente tirati fuori fra un piano e l’altro, bravissimi

ROVERETO. Prendere l'ascensore nel cuore della notte per raggiungere il centro trapianti di Milano e trovarsi bloccati nella cabina di metallo fra un piano e l'altro, mentre il marito ha una crisi respiratoria. Anche solo a sentirlo raccontare fa venire i brividi ma è quello che hanno vissuto Elisabeth Loss e Francesco Pelz nella notte fra mercoledì e giovedì. E se lo raccontano è soprattutto per dire grazie.

«Grazie ai vigili del fuoco e ai sanitari di Trentino Emergenza, grazie perché ci hanno aiutato tirandoci letteralmente fuori da una situazione molto difficile e ci sono stati vicini» racconta la moglie.

Un grazie che arriva dal cuore e che la coppia vuole rendere pubblico «perché è giusto e perché la gentilezza, la professionalità, e l'umanità del personale dei pompieri e del 118, non è sempre scontato ma loro sono riusciti a farci stare tranquilli nel momento di panico».

La storia inizia nel cuore della notte. «Mio marito - spiega Loss - ha subito un trapianto sei anni fa e da allora abbiamo visite di controllo, almeno una al mese, al centro trapianti di Milano. Per poter arrivare in tempo e senza patemi, partiamo presto». E così alle 3.45 di giovedì mattina la coppia era già nell'ascensore che serve la loro palazzina di via Benacense. «Era appena partito quando si è bloccato - prosegue Loss. Si è fermato fra un piano e l'altro. Ed è stato panico. Ho chiamato la mia vicina di casa, una santa donna, che è venuta sul pianerottolo per darci confronto. Ho attivato con l'apposito tasto il servizio di reperibilità della ditta che si occupa dell'ascensore e i tecnici non sarebbero arrivati prima di venti minuti. Il problema è che mio marito ha avuto una crisi respiratoria molto brutta e non c'era per lui la possibilità di aspettare venti minuti».

È stata la vicina di casa a chiamare il 112 e far scattare i soccorsi. «In un attimo i pompieri erano lì con noi. Hanno aperto le porte dell'ascensore in modo da non farci sentire soli. Non potevano però accedere alla stanza dove si trovano i comandi per azionare l'ascensore e quindi hanno usato le mani per salvarci».

La coppia era perfettamente a metà fra un piano e l'altro e i pompieri li hanno letteralmente estratti dalla cabina e assieme a loro hanno tirato fuori anche la carrozzina.

«Non so come abbiamo fatto ma sono stati professionali e velocissimi e sono rimasti con noi anche mentre i sanitari si prendevano cura di mio marito. Anche questo è stato importante per noi perché ci sono stati di aiuto anche umanamente. A Rovereto devo dire che tanto i pompieri quanto il personale del 118 sono sempre bravissimi, veramente. Abbiamo deciso di raccontare la nostra disavventura (con lieto fine) per ringraziare pubblicamente queste persone che hanno dimostrato professionalità umanità e gentilezza. Ancora una volta, grazie».

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