Rovereto / L’aggressione

Tenta di rubare la borsetta a una 15enne poi la picchia e la molesta

Un'aggressione terminata solo grazie all'intervento di un passante, rimasto anonimo. Questo è quello che è successo a fine aprile dello scorso anno, lungo il Leno. E l'autore della tentata rapina e della tentata violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima, è stato condannato

ROVERETO. Prima ha cercato di prendere alla ragazzina la borsetta, e per farlo l'ha colpita con calci e pugni, poi le ha bloccato la testa tentando di baciarla sulla bocca. E per vincere la resistenza della ragazzina l'ha colpita con un pugno sul labbro e poi spinta contro una cassetta postale. Un'aggressione terminata solo grazie all'intervento di un passante, rimasto anonimo. Questo è quello che è successo a fine aprile dello scorso anno, lungo il Leno. E l'autore della tentata rapina e della tentata violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima, è stato condannato in abbreviato a due anni di reclusione, pena sospesa. Ma con la sospensione condizionata alla frequentazione di lezioni per gli uomini violenti. Se il corso non sarà seguito per l'uomo, un 25enne di origine marocchina e senza fissa dimora, si apriranno le porte del carcere.

Ma torniamo a quello che è successo, a quello che la ragazzina ha raccontato agli inquirenti e che, dopo le indagini, è diventato il capo d'accusa contro il 25enne. Era fine aprile, era l'imbrunire e la giovane, aveva solo 15 anni, stava tornando a casa camminando lungo il Leno quando è stata raggiunta alle spalle dall'uomo a lei sconosciuto.

Lui come prima cosa avrebbe cercato di rapinarla della borsetta, reagendo all'opposizione di lei con calci e pugni. Ma forse la sua intenzione reale non era quella di impossessarsi dei soldi che poteva contenere il portafoglio, visto che subito dopo le ha bloccato il volto con le mani cercando più volte di baciarla sulle labbra.

«Vieni qua, vieni qua», le avrebbe ripetuto mentre la ragazza cercava in ogni modo di divincolarsi, di trovare il modo per staccarsi da quell'uomo che la stava aggredendo e violando. E questo ha innescato un'altra aggressione violenta: con un colpo lui ha colpito il labbro della 25enne e poi le ha fatto sbattere più volte la testa contro una cassetta postale che si trovava lì a poca distanza. Colpi decisamente violenti visto che la cassetta postale è risultata poi ammaccata. Ma non è ancora finita. L'uomo sarebbe stato pronto a colpire la ragazzina anche con un sasso che aveva raccolto da terra se non fosse stato bloccato dall'intervento di una terza persone. Che aveva assistito almeno ad una parte dell'aggressione ed era intervenuto verbalmente.

Un "richiamo orale" che aveva fatto scappare l'aggressore.La ragazza, ferita al volto e turbata per quello che le era appena successo, ha poi chiesto aiuto e quindi ha presentato denuncia. Denuncia che è stata portata avanti dal sostituto procuratore Viviana Del Tedesco. L'udienza davanti al giudice Pasquali con la condanna a due anni e l'obbligo per l'uomo, se vuole evitare il carcere, di frequentare un corso.

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