Addio allo storico presidente del Tennis Club Rovereto: “Una persona per bene”
Giuseppe Zenato si è spento dopo aver lottato con la malattia da par suo, con determinazione e dignità. Funerali si sono svolti nel primo pomeriggio di giovedì 2 gennaio
ROVERETO. Il mondo dello sport e quello della politica roveretani sono in lutto per la morte di Giuseppe Zenato, che si è spento dopo aver lottato con la malattia da par suo, con determinazione e dignità. Zenato, 87 anni, se n'è andato dopo aver davvero animato decenni di vita e società roveretana. Sportiva, soprattutto, con ben 35 anni alla guida del Tennis club Rovereto, timone che ha dovuto lasciare quando lo storico sodalizio è stato trasferito alla Baldresca in attesa dei lavori al nuovo centro lungo il Leno.
Ma Zenato è stato anche uno dei più attivi rappresentanti di quartiere, presidente della circoscrizione Centro quando i rioni - nel primo decennio del terzo millennio - hanno deciso di far sentire la propria voce e di contare qualcosa nell'amministrazione della città. Era un grande sostenitore, nonché amico, proprio di Guglielmo Valduga e quell'invito di Carlo Plotegher di entrare nella lista, diciamo così, dei quartieri l'ha accolto al volo. E, non a caso, è stato poi nominato presidente della Centro, la circoscrizione più popolosa.
Tornando al tennis, la scelta del Comune di spostare il circolo nella nuova zona sportiva della città, alla Baldresca, aveva scatenato commenti e prese di posizione divergenti.
Con la consueta verve roveretana che aveva letto la scelta municipale come un modo per liquidare il Ctr e, così sostenevano le malelingue qualche lustro fa, cancellare 35 anni di attività tennistica roveretana ma, soprattutto, togliere di mezzo il presidentissimo Giuseppe Zenato. Un uomo che, prima di tutto, ha incarnato davvero il rispetto per l'altro. Quel vecchio democristiano, per dire, che ascoltava tutti e non alzava mai la voce. Una politica diversa e che spingeva sulla collaborazione prima che sul contrasto partitico.
Uno dei suoi amici più cari, e presidente di circoscrizione assieme a lui, è Enzo Da Costa. «Purtroppo quelli del nostro gruppo stanno morendo tutti. Giuseppe era un amico vero. Mi dispiace che sia morto ma la vita, purtroppo, va così. Sono andato a trovarlo quando aveva fatto una foto del nostro gruppo di amici, di quelli rimasti, gli undici del bar Sport di piazza Rosmini. Ormai siamo rimasti in pochi e davvero la sua dipartita mi fa male. Perché era davvero una bella persona, per bene, quei politici che non ci sono più. Era un personaggio, famoso perché girava sempre con l'agendina degli appunti in mano. Politicamente ci siamo conosciuti in consiglio comunale e poi come presidenti di circoscrizione, lui della Centro ed io della Nord».
Giuseppe Zenato, 87 anni, lavorava alla Sav come funzionario, uno dei responsabili della gestione del Mangimificio di Sant'Ilario. «Era una persona molto gentile, educata, un signore. E davvero un uomo di famiglia», lo ricordano in circoscrizione ma anche nei bar del centro. E i figli confermano. «Sì, era un papà splendido e mai arrabbiato, una persona per bene che aveva sempre buone parole per tutti», dice la figlia Stefania. I vecchi politici, invece, lo dipingono come davvero un uomo da istituzioni. «Era un vecchio democristiano, un romantico della politica e della gestione della cosa pubblica. Era amico di tutti ed una persona che si è spesa moltissimo per la città».
I funerali si sono svolti nel primo pomeriggio di giovedì 2 gennaio nella chiesa di Santa Caterina.