Il Patt vara il codice etico: niente condanne o regali
Nessun vantaggio o privilegio derivante dalla propria posizione politica. Nessun regalo, se non di modesto valore, da parte di persone, aziende, enti o associazioni che possano trarre vantaggio dagli incarichi ricoperti. Obbligo di informare il partito di eventuali interessi diretti o indiretti nell'attività dell'incarico dirigenziale. Obbligo di fornire al momento della candidatura il «quadro esaustivo delle proprietà mobiliari e immobiliari», dati che il segretario avrà facoltà «se ritenuto necessario all'interesse del partito» di rendere pubblici. Così alla voce «conflitto di interessi» per gli iscritti al Patt. Prescrizioni contenute nel novello «codice etico» che gli autonomisti approveranno questa sera al Consiglio
Nessun vantaggio o privilegio derivante dalla propria posizione politica. Nessun regalo, se non di modesto valore, da parte di persone, aziende, enti o associazioni che possano trarre vantaggio dagli incarichi ricoperti. Obbligo di informare il partito di eventuali interessi diretti o indiretti nell'attività dell'incarico dirigenziale. Obbligo di fornire al momento della candidatura il «quadro esaustivo delle proprietà mobiliari e immobiliari», dati che il segretario avrà facoltà «se ritenuto necessario all'interesse del partito» di rendere pubblici. Così alla voce «conflitto di interessi» per gli iscritti al Patt. Prescrizioni contenute nel novello «codice etico» che gli autonomisti approveranno questa sera al Consiglio.
La scelta di dotarsi di un codice etico (formalmente scritto dall'assessore alla Cultura, segretario del partito e neo senatore Franco Panizza) dettata dalla necessità di «dare un segno di cambiamento vero». Il vento dell'antipolitica soffia, i grandi partiti soffrono le bordate grilline e l'«idea di ritrovarsi con il M5S al 30% in Trentino non ne ha proprio voglia nessuno» argomenta Panizza.
Il codice etico prevede anche condizioni preclusive alle candidature: esclusi da «qualsiasi tipo di elezione, anche interna al partito, persone che abbiano ricevuto una condanna, anche di primo grado, per reati contro la pubblica amministrazione, di associazione a delinquere di qualunque tipo e di reati contro la persona». Ma la trasparenza verso i vertici del partito deve essere totale: «Ciascun dirigente (...) è obbligato a comunicare al segretario politico le situazioni personali che possano ledere l'immagine del partito».
Al di là del codice etico, la riunione di questa sera (una novantina tra amministratori e dirigenti) sarà l'occasione per fissare alcuni paletti nell'ottica dell'azione politica e nell'approssimarsi delle elezioni di ottobre. La linea, confermano Panizza e il candidato in pectore a piazza Dante Ugo Rossi, è quella di un'azione all'interno dell'alleanza con il centrosinistra («che ha dimostrato più volte di essere determinata nella tutela dell'autonomia») che sappia rispondere alle istanze attuali. «Grisenti si muove, i grillini scalpitano, non ha senso che noi si stia fermi» analizza Panizza. «Non diamo ultimatum - commenta Rossi - ma invitiamo Pd e Upt a dare un'indicazione chiara su quale leadership vogliono esprimere».