Provincia, entro il 2017  700 dipendenti in pensione

Sono circa un migliaio i dipendenti provinciali che potrebbero essere coinvolti dal piano di riorganizzazione della Provincia e risultare in esubero. Lo ha detto l’assessore provinciale al personale, Mauro Gilmozzi. Ha assicurato, però, che non ci saranno licenziamenti

provincia patTRENTO - Sono circa un migliaio i dipendenti che potrebbero essere coinvolti dal piano di riorganizzazione della Provincia e risultare in esubero e ragionevolmente 500 dovrebbero lasciare il lavoro nell’arco dei prossimi 4 anni. Lo ha detto l’assessore provinciale al personale, Mauro Gilmozzi, nell’incontro con i sindacati, ai quali ha illustrato la nuova fase della riorganizzazione che andrà a tagliare gli uffici dopo l’intervento su Dipartimenti e Servizi. 


All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Fenalt e Dirpat (il sindacato dei dirigenti). Il numero esatto del personale di cui si potrà fare a meno dovrà essere calcolato entro giugno. In ogni caso, nessuno sarà licenziato, visto che si prevede che sarà sufficiente la mancata sostituzione di chi va in pensione con il blocco del turn over (o meglio la sostituzione di uno su cinque) per raggiungere l’obiettivo. si calcola infatti che entro il 2017 saranno circa 700 i dipendenti provinciali che andranno in pensione. 

 

Stefano Galvagni della Uil ha chiesto che questo processo per il miglior utilizzo delle risorse umane comprenda anche un investimento sulla competenza per un riconoscimento anche in termini di carriera per chi si ritroverà ad assumere nuovi e più ampi incarichi con regole che consentano  di premiare il merito.


Galvagni ha scritto agli iscritti Uil per evidenziare la «scarsa condivisione col sindacato e con i lavoratori delle decisioni assunte, cosa che dovrebbe essere prioritaria visto l’impatto che comporta, sia la scarsa visione d’insieme». Insomma, secondo il sindacato l’amministrazione dovrebbe sollecitare e ascoltare le proposte di chi nella struttura provinciale ci lavora, se si vuole che una riorganizzazione così profonda funzioni.

 

All’assessore Gilmozzi è stato chiesto conto anche dei passaggi di competenze e personale alle Comunità di valle a cominciare dalla sperimentazione della gestione del servizio per la manutenzione delle strade, che coinvolge i cantonieri provinciali e che la Provincia aveva intenzione di affidare alle Comunità di valle. L’assessore ha dovuto riconoscere che da parte delle Comunità non c’è stata molta collaborazione visto che hanno disertato vari incontri tecnici/organizzativi. Il che fa pensare che al termine della sperimentazione la Provincia continuerà a gestire in prima persona il servizio. Così, è stato precisato che il passaggio dei centri per l’impiego alle Comunità non comporterà alcun passaggio di personale ma solo collaborazione. 

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