Scarsa trasparenza, Comune di Trento bocciato
La trasparenza non sta di casa a Trento. Con un verdetto a priori impensabile il governo (quello vecchio, targato Monti) ha bocciato il sito ufficiale del Comune capoluogo. A scoprirlo - e a farne oggetto di un'interrogazione di una mozione - è stato il consigliere comunale Claudio Cia. Il quale ha trovato sul sito del Ministero per la semplificazione la classifica delle pubbliche amministrazioni per quanto riguarda la quantità di informazioni messe su internet, il grado di facilità nel reperirle e nel leggere, la loro completezza
La trasparenza non sta di casa a Trento. Con un verdetto a priori impensabile il governo (quello vecchio, targato Monti) ha bocciato il sito ufficiale del Comune capoluogo.
A scoprirlo - e a farne oggetto di un'interrogazione di una mozione - è stato il consigliere comunale Claudio Cia. Il quale ha trovato sul sito del Ministero per la semplificazione la classifica delle pubbliche amministrazioni per quanto riguarda la quantità di informazioni messe su internet, il grado di facilità nel reperirle e nel leggere, la loro completezza.
Con un recentissimo decreto il governo stabilisce che tutti i cittadini hanno diritto di chiedere ed ottenere che le pubbliche amministrazioni pubblichino atti, documenti ed informazioni che detengono e che, per un qualsiasi motivo, non hanno ancora divulgato. «Di fatto - spiega Cia - è l'ennesima ammissione che vi è un chiaro nesso tra la trasparenza e il buon andamento dell'amministrazione».
Tra le informazioni da rendere totalmente cristalline vi sono ad esempio i compensi, gli incarichi, le consulenze, i contributi, i premi assegnati al personale, i dati relativi agli enti pubblici vigilati e alle partecipazioni in società di diritto privato e molti altri.
«Fra l'altro - scrive Cia in una delle due interrogazioni - dovrebbero essere di pubblico dominio il bilancio di previsione e quello consuntivo di ciascun anno, disponibili in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche, per assicurarne la piena accessibilità e comprensibilità», accompagnati anche da un "Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio" per dare una chiara spiegazione ai cittadini su questi "numeri" e indicare quali sono gli obiettivi che l'amministrazione si è prefissata».
«Sul sito del Comune di Trento - è l'accusa del consigliere comunale - gran parte di questi dati non sono presenti o, se presenti, lo sono in maniera parziale o in modo poco fruibile».
Da qui la richiesta al Comune di adeguarsi al più presto allo standard richiesto dal ministero e, allo stesso tempo, a rendere noti i rimborsi chiesti dalla giunta negli ultimi anni. Per evitare di ripetere casi spiacevoli, come quello dell'ex sindaco di Pergine.