Divorzi in calo del 16% con la crisi economica
La crisi economica incide anche su separazioni e divorzi. Non che le difficoltà finanziarie spingano a volersi più bene tra marito e moglie, ma rendono più riflessivi e, fatti due conti, prima di intraprendere le costose vie legali per dirsi addio ci si pensa bene. Dal 2007, ultimo anno pre-crisi, al 2011 divorzi e separazioni sono crollati, passando da 1.270 a 1.059, oltre il 16% in meno. E molti chiedono di ridurre l'assegno di mantenimento
TRENTO - Dal 2007, ultimo anno pre-crisi, al 2011 divorzi e separazioni sono crollati. Se sei anni fa la somma tra le due tipologia era arrivata quasi a 1.300 (1.270, mettendo nel computo 750 separazioni e 520 divorzi), nel 2011 la cifra era scesa a 1.059, oltre il 16% in meno. Una delle spiegazioni, chiariscono gli avvocati del settore, sta nelle difficoltà economiche delle famiglie che, prima di intraprendere la strada della separazione, ci pensano bene. Che i costi incidano sempre di più sulla tenuta delle famiglie lo si nota anche dall'alto numero di separazioni ottenute in maniera consensuale, rispetto a quelle che passano per gli avvocati: le prime sono infatti molto meno care delle seconde.
Il peso della crisi.
Il numero di separazioni e di divorzi resta ancora alto rispetto al 1995, quando i divorzi (246) e le separazioni (447) assieme erano sotto quota 700, ma il calo degli ultimi anni è segno anche delle difficoltà economiche che toccano molte famiglie. «La crisi economica - spiega l'avvocato Annelise Filz - sta pesando sulla tenuta dei matrimoni: anche nel 2012 e nei primi sei mesi di quest'anno sono diminuite le richieste di separazione, a causa dei problemi economici». Anche il fatto che ci sia un boom di richieste di modificare, verso il basso, l'entità degli assegni di mantenimento mette in evidenza una situazione difficile, in questo caso per chi è già divorziato e paga gli alimenti al coniuge.
Sempre più consensuali.
In Trentino nel 2011 le separazioni consensuali sono ormai oltre il 90%: due anni fa sono state il 92,9% di quelle definite nel corso dell'anno, valore molto più alto della media italiana (84,5%). La frequenza delle separazioni rispetto al numero dei coniugati nel 2011 in Trentino è la più bassa del nord Italia con 251 casi per centomila persone sposate (la media nazionale è di 301). La durata media del procedimento giudiziario è pari a 111 giorni, mentre in più di un caso su due (54%) quando ci sono separazion con figli la casa viene assegnata alla madre.
Divorzi in 248 giorni.
Il divorzio consensuale impiega meno di tre mesi per arrivare in porto (97 giorni), quello giudiziario impiega quasi il triplo del tempo (248 giorni). Il numero di divorzi relativi a matrimoni religiosi, di chi si è sposato in chiesa, nel 2011 è stato superiore a quello di chi si è sposato in comune (55% dei 429 divorzi rilevati contro 45%).
Matrimoni, piccolo segno più.
Nel 2011 il numero di matrimoni in Trentino hanno fatto segnare un aumento, salendo per la prima volta sopra quota 1.700 dopo tre anni in cui erano andati sotto questo livello. Due anni fa quindi i matrimoni erano 1.726 in provincia contro i 1.635 del 2010. Una cifra ancora lontana dal 1.894 del 2007, ultimo anno precedente alla crisi. Per chi arriva a separarsi, il matrimonio ha una durata media di 14 anni.
Boom di richieste
Si moltiplicano le domande per ridurre l'entità degli assegni di mantenimento.