Le bacchettate del prof

Michele Andreaus, professore di economia aziendale dell'Università di Trento, dice che la giunta provinciale, prima guidata da Lorenzo Dellai e ora da Alberto Pacher, aveva in mano tutte le carte necessarie per capire, prevedere e intervenire: «Qui si corre dietro alle emergenze. Il problema è che nessuno ha pensato a un "piano B". Non è che dalla sera alla mattina ti inventi un'alternativa di sviluppo»I vostri commenti

di Andrea Tomasi

whirlpoolTRENTO - Per un padre o una madre perdere il lavoro è una tragedia. E nel caso della Whirlpool di Trento si può parlare di tragedia annunciata. A dirlo è Michele Andreaus, professore di economia aziendale dell'Università di Trento. Il docente dice che la giunta provinciale, prima guidata da Lorenzo Dellai e ora da Alberto Pacher, aveva in mano tutte le carte necessarie per capire, prevedere e intervenire. «Dieci anni fa il dottor Penazzi, responsabile risorse umane della Whirlpool con cui ero in ottimi rappporti - racconta - mi chiamò per salutarmi. Era stato promosso e veniva tarsferito a Varese. Chiesi se sapeva chi avrebbero spedito a Trento al posto suo. Mi spiegò che non erano previsti sostituti: un segnale che qualcosa stava succedendo, a cui nel tempo si sono sommati altri segnali».
Andreaus - che dalle pagine del nostro giornale in più occasioni ha analizzato il tessuto trentino - non le manda a dire: «Qui si corre dietro alle emergenze. Il problema è che nessuno ha pensato a un "piano B". Non è che dalla sera alla mattina ti inventi un'alternativa di sviluppo». Invita quindi ad una riflessione su questo Trentino, che - dice - non è diverso dal resto del Paese, che rimane poco attrattivo per chi vuole fare impresa. Ma in ambito di ricerca e innovazione non siamo l'eccellenza? «Perché? I politecnici della Lombardia sono meno bravi di noi? Non è che gli altri siano fermi. Dobbiamo smettere di guardarci l'ombelico. Altri territori non hanno i soldi dell'autonomia ma si muovono». Provincia bocciata sul caso Whirlpool? «Le aziende non sono attratte dal capannone dato gratuitamente. Qui parliamo di società che hanno un bilancio superiore a quello della Provincia».

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