Bezzi contro Rossi
Giacomo Bezzi, il candidato presidente di Forza Italia - parola di Michaela Biancofiore -, lancia la sfida all'ex compagno di partito Ugo Rossi. E liquida de Eccher: «Le elezioni si vincono al centro, non a destra»I tuoi commenti
TRENTO - «Se il candidato scelto dalla sinistra rimarrà Ugo Rossi , una persona che, conoscendola, non reputiamo in grado di governare la Provincia, per noi sarebbe un'ottima notizia. Avremmo molte probabilità di imporci nelle prossime elezioni e di liberare, finalmente, il Trentino dalla morsa dell'assistenzialismo che lo sta portando alla rovina».
Giacomo Bezzi , il candidato del Pdl alle Provinciali - parola di Michaela Biancofiore - lancia la sfida all'ex compagno di partito. Le premesse per andare incontro ad un confronto scintillante ci sono tutte: «Sapevo che l'avrebbe spuntata Ugo Rossi, rappresentante di un partito minoritario del centrosinistra appoggiato in modo determinante dal gruppo di immigrati dell'assessore Lia Beltrami . In cosa mi differenzio io da lui? Il sottoscritto non pensa, tanto per iniziare, che Trento debba diventare una succursale di Bolzano e della Svp. Crede, poi, che l'elettorato legato ai valori dell'autonomia non abbia nulla a che vedere con il Pd e la sinistra radicale e che per questi motivi negli ultimi anni si sia spesso trovato in forte disagio».
Mai come stavolta - a suo giudizio - risulterà determinante per imporsi in autunno conquistare chi si riconosce nel centro autonomista. Il convogliare in Forza Italia i moderati è la ragione per cui - è una notizia - sta dando il ben servito, nel Pdl, all'ala che fa riferimento a Cristano de Eccher .
«Bisogna recuperare in pieno le esperienze politiche storiche degasperiane. Dalla prossima settimana ci incontreremo con la Lega Nord, il Mir, la Lista Giovanazzi-Eccher, Progetto Trentino, Civica Trentina e con le liste territoriali che non si riconoscono nella coalizione di centrosinistra. Le elezioni, scusate se mi ripeto, si vincono al centro. Soprattutto qui. Cristano de Eccher? La destra andrà da sola».
Torna a concentrare l'attenzione sui risultati delle primarie. «Il crollo del Partito democratico e dell'esperienza che ruota intorno ad esso è il segno che la gente ha voglia di voltare pagina. Si sta diffondendo, per fortuna, la consapevolezza che non ci sono più le risorse per mantenere un sistema che ha privilegiato pochi, penalizzato tanti».
Tira un'altra stilettata a Ugo Rossi: «Continua a ripetere che l'autonomia sarà difesa solo con lui al governo. L'autonomia non va difesa, ma riempita di contenuti. Dobbiamo aprirci all'esterno, non chiuderci a riccio».
Esistono margini - insistiamo - per una riappacificazione con il Patt? «Se rompesse con chi è alleato ora e accettasse di dare vita con noi ad un ragionamento nuovo, a quel punto sarei disponibile a dialogare con la mia vecchia forza». Stronca quanti gli domandano cosa prova ad affrontare la persona che ha portato da Milano in Trentino: «Non mi sembra un quesito interessante».