Dorigatti deluso
Il presidente del Consiglio provinciale amareggiato per il tonfo del Pd nelle primarie: «Il mio partito si dimena ormai da tempo tra personalismi, litigi e divisioni che lo rendono debolissimo e, al momento della prova, poco credibile. Di fronte alla straordinaria occasione di esprimere, per la prima volta, il candidato presidente, sono prevalsi gli egoismi e le ambizioni individuali e di piccoli gruppi. Non possiamo andare avanti così»Sull'Adige in edicola approfondimenti e l'intervento di Paolo Micheletto Commenta le primarie Il punto di Fabrizio Franchi
TRENTO - Si dice deluso, il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, dal risultato delle primarie. Deluso dal suo Pd, che si è dimostrato «inaffidabile». «Deluso - ha voluto spiegare in una nota - non tanto per il risultato, che premia un partito, come il Patt, che è riuscito a mobilitarsi con entusiasmo. La delusione nasce, invece, dall'ennesima dimostrazione di fragilità del Pd, il partito al quale sono iscritto. Un partito che si dimena ormai da tempo tra personalismi, litigi e divisioni che lo rendono debolissimo e, al momento della prova, poco credibile. Di fronte alla straordinaria occasione di esprimere, per la prima volta, il candidato presidente, sono prevalsi gli egoismi e le ambizioni individuali e di piccoli gruppi. Non possiamo andare avanti così: non è più rinviabile una seria riflessione sulla natura del partito (in particolare sull'elemento della territorialità), sulle primarie che da strumento sono diventate una patologica ossessione».