M5S: «Più scuola e sanità, meno enti pubblici»
Un taglio sulle partecipazioni della Provincia e sugli enti pubblici sparsi sul territorio, stop al depotenziamento della scuola e un maggiore sforzo per il reddito di cittadinanza. Il Movimento 5 Stelle ieri ha presentato il proprio programma in vista delle prossime elezioni provinciali. Per l'occasione ad arrivare a Trento è stato il senatore Vito Crimi, ex presidente del gruppo parlamentare del movimento al Senato.
Un taglio sulle partecipazioni della Provincia e sugli enti pubblici sparsi sul territorio, stop al depotenziamento della scuola e un maggiore sforzo per il reddito di cittadinanza. Il Movimento 5 Stelle ieri ha presentato il proprio programma in vista delle prossime elezioni provinciali. Per l'occasione ad arrivare a Trento è stato il senatore Vito Crimi, ex presidente del gruppo parlamentare del movimento al Senato.
Un programma che si articola principalmente su tre filoni: beni comuni con scuola, sanità e servizi, la gestione del patrimonio provinciale e infine le politiche economiche. «Dopo anni nei quali il Trentino non ha investito nella formazione - ha spiegato Filippo Degasperi, candidato presidente di M5S - è necessario tornare a farlo. Abbiamo visto fino ad oggi solamente tagli e razionalizzazioni per questo settore». Tra le proposte forti del movimento nell'ambito della scuola vi è il ritorno «della formazione professionale - afferma Degasperi - in capo alla Provincia arrivando ad un sfoltimento degli enti che ci sono oggi».
Una politica più decentrata viene invece prevista per il settore della sanità. «Noi siamo sempre stati contrari alla centralizzazione - ha spiegato il candidato presidente del M5S - ma riteniamo che debba essere maggiormente specializzata rispetto le competenze presenti sul territorio. La centralizzazione è un rischio che si accentuerà quando verrà realizzato il Not (il nuovo ospedale, ndr). Non possiamo poi non considerare la casta dei medici, sulla quale occorre fare una riflessione e non affrontare il problema delle attese interminabili che le persone sono costrette a fare al pronto soccorso».
Nel mirino del movimento vi è però anche il trasporto pubblico che deve essere cambiato magari offrendo il servizio interamente gratis a tutti i cittadini. «Abbiamo visto i bilanci di Trentino Trasporti - spiega Degasperi - e gli incassi dai biglietti si aggirato attorno ai 10 milioni di euro all'anno. Considerando che per il sottopassaggio delle Albere sono stati spesi circa 15 milioni di euro, la copertura dei biglietti si può trovare».
Nel programma il secondo filone è dedicato alla Provincia con proposte che mirano ad una riorganizzazione e soprattutto a ridurne gli enti e le partecipazioni. «La nostra proposta - spiegano i candidati del M5S - è di eliminare le cariche burocratiche di nomina politica, come il dirigente generale. Questo sistema spesso si trasforma in una forma di garanzia per il politico che ha messo la persona in quella carica».
Accanto a questo anche il «limite dei due mandati a qualsiasi livello per consentire un ricambio» e una forte riduzione da un lato degli enti pubblici e dall'altro delle partecipazioni. «Serve eliminare le partecipazioni che ha la Provincia e che non riguardano i servizi pubblici - afferma Filippo Degasperi - e la cancellazione di enti inutili riportando le competenze di questi in capo direttamente all'ente provinciale. Spesso questi enti servono solamente ad aggirare le regole». Per l'ultimo filone, quello economico, il M5S punta a proporre l'eliminazione della Irap «utilizzando i soldi dei contributi che fino ad oggi sono stati dati alle grandi imprese» e rilancia il reddito di cittadinanza.
A dire che il «Trentino è pronto ad un forte cambiamento» è invece il senatore Vito Crimi. «Per noi le elezioni provinciali saranno un punto di partenza - spiega - e fino ad oggi siamo riusciti a far cambiare linguaggio alla politica. Con noi ci sarà la discontinuità con il passato».