Dellai non si candida ma è nel simbolo dell'Upt

L'ex governatore Lorenzo Dellai non è candidato, ma il suo nome sarà comunque presente sulle schede elettorali del 27 ottobre. L'Unione per il Trentino (Upt) ha infatti deciso - d'accordo tutti i candidati - di modificare il suo simbolo inserendo il nome del fondatore e leader Lorenzo Dellai e ingigantendo la margherita, che sovrasta la scritta «Unione». I richiami a Dellai e alla Margherita bastano da soli ad esprimere più di tanti slogan l'identità e la storia di una forza politica che in queste elezioni sta soffrendo proprio per l'assenza - per la prima volta - del suo leader carismatico

di Luisa Maria Patruno

L'ex governatore Lorenzo Dellai non è candidato, ma il suo nome sarà comunque presente sulle schede elettorali del 27 ottobre. L'Unione per il Trentino (Upt) ha infatti deciso - d'accordo tutti i candidati - di modificare il suo simbolo inserendo il nome del fondatore e leader Lorenzo Dellai e ingigantendo la margherita, che sovrasta la scritta «Unione».
I richiami a Dellai e alla Margherita - il partito che nel 2008 si è trasformato in Upt - bastano da soli ad esprimere più di tanti slogan l'identità e la storia di una forza politica che in queste elezioni sta soffrendo proprio per l'assenza - per la prima volta - del suo leader carismatico, oggi impegnato a Roma come capogruppo di Scelta Civica alla Camera, e soprattutto per la concorrenza di «Progetto Trentino», la nuova lista avversaria, originata da una fronda interna guidata dall'ex braccio destro di Dellai, Silvano Grisenti, e da altri fuoriusciti dell'Upt, che si sono uniti ad ex esponenti del Pdl-Forza Italia.
Per compensare lo strappo di Grisenti, l'Upt ha cercato di costruire una lista aperta ad altri mondi, dando spazio a figure come il presidente delle Acli, Arrigo Dalfovo, che ha ottenuto la visibilità richiesta di candidato capolista, ma anche a figure come Fabio Pipinato, Donatella Conzatti, gli artigiani Claudio Ropelato e Françoise Chini, poi Denis Bertolini, ex segretario provinciale della Lega, o Vincenzo Passaro (Italia Futura). Nomi che si aggiungono agli assessori uscenti Mauro Gilmozzi e Tiziano Mellarini, alla segretaria dell'Upt, Flavia Fontana, e ai consiglieri provinciali che rappresentano il partito insieme a molti volti di amministratori e non solo espressi dai territori.
 Onorevole Dellai, alla fine ha deciso di non candidarsi alle elezioni provinciali, ma il suo nome ci sarà lo stesso nel simbolo. L'Upt non può fare a meno di Dellai?
 L'Upt ha una lista molto forte, con nuovi protagonisti, ma mi è stato chiesto dagli amici di mettere il mio nome nel simbolo perché si dice che una parte di cittadini - bontà loro - ricordano il mio lavoro e lo apprezzano. Ritengo dunque che possa essere un segnale per esprimere la mia condivisione e il mio supporto al progetto. Voglio dire così che ci sono ancora fino in fondo, ho a cuore il successo della lista e della coalizione in questa fase di passaggio molto importante, convinto che la stabilità sia lo strumento migliore per affrontare la crisi e i cambiamenti che stiamo attraversando. E poi è per me un modo per poter restituire qualcosa al partito, senza essere in prima fila, per l'onore che ho avuto a ricoprire un ruolo così importante.
 Ma non pensa che mettendo il nome Dellai, che non è neppure candidato, si ingannino gli elettori?
 Non è un messaggio scorretto, perché è chiaro che io non sono in lista. E ho sempre pensato che la mia candidatura sarebbe stata fuori posto. Nel simbolo c'è scritto «Unione per il Trentino con Dellai», quel «con» è unitivo, esprime la mia volontà di dare una mano se può essere utile per rendere chiaro il progetto e il fatto che io mi sento dentro questo percorso, con rispetto per i candidati che saranno loro a dover chiedere il voto ai cittadini.
 Al di là dei sondaggi contrastanti pubblicati in questi giorni, lei che obiettivo si dà per la lista dell'Upt?
 Riguardo ai sondaggi posso dire che Pagnoncelli della Ipsos fa sondaggi per noi da 15 anni e non ha mai sbagliato perché conosce bene i meccanismi trentini. Comunque, penso che sia ragionevole pensare che la lista dell'Upt possa raggiungere il 20%.
 Ma come è possibile se neppure nel 2008, quando l'Upt aveva Lorenzo Dellai candidato presidente, ha raggiunto il 20%?
 È possibile perché questa lista è più forte di quella del 2008, sia per le candidature che per i mondi e i territori rappresentati. La testa di lista è la sintesi di tutto questo: con Arrigo Dalfovo che rappresenta il mondo associativo e del volontariato, la segretaria Flavia Fontana, per sottolineare che l'Upt è un partito e non un lista civica, e Mauro Gilmozzi che rappresenta l'esperienza dei nostri amministratori che hanno dato buona prova di sè. Il 20% è alla portata, poi molto dipende anche dalla performance dei nostri alleati e competitori e dalla campagna elettorale.

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