«Inutile togliere le panchine»

Le misure che il Comune di Trento è pronto a mettere in campo per contrastare il degrado di piazza della Portela non convincono i residenti e nemmeno i titolari delle attività economiche della zona. Il sindaco Alessandro Andreatta giovedì ha fatto capire di voler trovare una soluzione al problema decidendo di togliere le panchine spesso occupate da perdigiorno, aumentando i controlli con agenti e telecamere. Interventi che però sembrano essere accolti in maniera critica dai cittadini che ieri hanno voluto quasi usare parole di rassegnazione per descrivere la situazioneIl blog di MichelettoI tuoi commenti

di Giuseppe Fin

portelaTRENTO - Le misure che il Comune di Trento è pronto a mettere in campo per contrastare il degrado di piazza della Portela non convincono i residenti e nemmeno i titolari delle attività economiche della zona. Il sindaco Alessandro Andreatta giovedì ha fatto capire di voler trovare una soluzione al problema decidendo di togliere le panchine spesso occupate da perdigiorno, aumentando i controlli con agenti e telecamere. Interventi che però sembrano essere accolti in maniera critica dai cittadini che ieri hanno voluto quasi usare parole di rassegnazione per descrivere la situazione.
«La decisione di togliere le panchine - ha affermato Maria Rosa Salvaterra, responsabile di un'attività economica del posto - è una sconfitta per tutti perché non è la soluzione giusta per contrastare quello che sta accadendo. È positiva la richiesta di aumentare i controlli ma sono parole che sentiamo da ormai due anni».
I problemi, secondo chi abita o lavora in piazza della Portela e nelle vie limitrofe, si devono risolvere alla radice e non con un aumento delle forze dell'ordine «che non possono far altro che allontanare e controllare i documenti di chi staziona perennemente sui marciapiedi o sulle panchine, magari ubriaco, a spacciare droga. Anche i vigili di quartiere - ci dice Salvaterra - sono poco motivati perché possono solo controllare i documenti e non fare altro. Chi viene fermato dalla polizia il giorno dopo lo si ritrova a bighellonare in strada come prima».
A chiedere un cambio di rotta all'amministrazione è anche Francesca Rizzoli, commerciante ed una dei componenti del «Comitato per la rinascita di Torre Vanga». Anche per lei «togliere l'arredo urbano è una sconfitta» ribadendo però che  «i controlli effettuati dalla Polizia locale - spiega - si devono rafforzare. Dobbiamo seguire l'esempio delle altre città che si trovano a nord di noi che sono riuscite a trovare soluzioni migliori e non confrontarci con chi si trova peggio».
I problemi principali della zona riguardano soprattutto l'ordine pubblico. Sono diversi i perdigiorno e i rom che arrivano di mattina presto in città scegliendo  piazza della Portela come luogo adatto per incontrarsi e stazionare, certe volte, fino a sera. Ieri ad essere occupate non erano le sedute presenti in piazza ma bensì gli scalini dei marciapiedi a testimoniare il fatto che per arrivare ad una soluzione del problema non serve solamente togliere l'arredo urbano.
«Il sindaco - ci dice una residente di piazza Leonardo da Vinci che non vuole far sapere il proprio nome - ci aveva promesso che la soluzione sarebbe cambiata ed oggi è ancora come prima. Non ci crediamo più. Io vivo da sola e alla sera ho addirittura paura ad uscire di casa».
Il problema deriva anche dall'alcol che in serata fino a notte fonda scorre a fiumi nelle vie limitrofe alla Portela. Sono molti i negozi, ci dicono i residenti, che aprono il tardo pomeriggio vendendo birra ad 1 euro.
Come già aveva spiegato il «Comitato per la rinascita di Torre Vanga», però, il degrado non investe solo piazza della Portela ma anche le aree limitrofe. Lo conferma Alessandra di via Tommaso Gar. «Pensavamo che la nuova facoltà di Lettere potesse rendere la zona più vivibile - ci dice - ed invece ci sono prostitute a tutte le ore del giorno».

 

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