Grillo si è già arreso «Qui non vinceremo»

Beppe Grillo stavolta ha fatto flop. Non più di 500 persone ieri sera si sono ritrovate in piazza Dante (nella foto tratta dal Twitter di Riccardo Fraccaro) per assistere al comizio del guru del Movimento 5 Stelle. Pochi mesi dopo la campagna elettorale delle politiche la folla si è ristretta. Colpa forse della pioggerellina intermittente che cadeva ieri sera, colpa del fatto che si tratta di una sfida elettorale locale, o forse il segnale di un declino nei consensi. Ma questo si potrà vedere solo lunedì, quando sarà il momento di contare le schede

di Franco Gottardi

Beppe Grillo stavolta ha fatto flop. Non più di 500 persone ieri sera si sono ritrovate in piazza Dante per assistere al comizio del guru del Movimento 5 Stelle. Pochi mesi dopo la campagna elettorale delle politiche la folla si è ristretta. Colpa forse della pioggerellina intermittente che cadeva ieri sera, colpa del fatto che si tratta di una sfida elettorale locale, o forse il segnale di un declino nei consensi. Ma questo si potrà vedere solo lunedì, quando sarà il momento di contare le schede.
All'opposizione.
Certo Beppe Grillo ieri sera non ha fatto proclami. Non si aspetta di vincere le elezioni qui in Trentino e lo ha detto chiaramente. «Qui sarà difficile che cambino le cose- ha detto in apertura di comizio - noi faremo 3 o 4 o magari 5 consiglieri che andranno nel palazzo per aprire i cassetti e far vedere come funzionano le cose». Considera, e lo dice, la nostra provincia privilegiata rispetto al resto d'Italia ma avverte anche che i tempi delle vacche grasse sono finiti. E accusa, in maniera generica, il sistema locale di favorire sempre i soliti noti, con contributi e appalti pilotati verso amici e amici degli amici. «Ma i soldi stanno finendo per tutti - avverte - e dovreste accontentarvi di cose semplici, tipo introdurre i referendum senza quorum. Altro che Tav».
Grisenti e Mosna.
Pochi gli accenni agli avversari e alla politica locale. Qualcuno dei suoi gli ha riferito riferito che Silvano Grisenti qualche settimana fa si era autodefinito il Grillo trentino. E non ha gradito: «Sarà una brava persona ma anche questo fatto che lo chiamino il Grillo mi fa girare i c...oni». Poi una stoccata a Diego Mosna per il fatto di avere la sede delle società che controllano il suo gruppo in Lussemburgo: «Sarà anche lui una brava persona, ma prende i soldi qui e poi paga le tasse da un'altra parte».

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