«La movida notturna va spostata fuori città»
La proposta non arriva dal portavoce di un agguerrito comitato di residenti, ma da uno che di serate, eventi, spettacoli e animazione nei locali, ha fatto la sua professione: Dennis Forti, noto imprenditore trentino dell' entertainment a tutto tondo. Forti dunque torna a far tornare in auge la proposta avanzata dal sindaco Andreatta qualche settimana fa, e volta proprio a spostare fuori dalla città i locali. Ma la proposta dell'agente e imprenditore di Romagnano va oltre, ed è ben più strutturataI tuoi commenti
TRENTO - La proposta non arriva dal portavoce di un agguerrito comitato di residenti, ma da uno che di serate, eventi, spettacoli e animazione nei locali, ha fatto la sua professione: Dennis Forti, noto imprenditore trentino dell' entertainment a tutto tondo.
«Credo sia l'unico modo non solo per mettere fine una volta per tutte alla continua disputa tra residenti e giovani, ma anche e soprattutto per permettere a Trento di adeguarsi a quello che ormai tutte le città propongono: un polo del divertimento in zone decentrate».
Forti dunque torna a far tornare in auge la proposta avanzata dal sindaco Andreatta qualche settimana fa, e volta proprio a spostare fuori dalla città i locali. Ma la proposta dell'agente e imprenditore di Romagnano va oltre, ed è ben più strutturata.
«Ma soprattutto, non è assolutamente finalizzata a far "morire" il centro storico come qualcuno aveva proposto riguardo alle parole di Andreatta. Il centro deve continuare a vivere e animarsi, attraverso incontri e iniziative che devono trovarvi ospitalità. Gli aperitivi, i concerti dei gruppi nei locali: tutto, ma fino a mezzanotte al massimo. Anzi, chiusura a mezzanotte e stop alla musica alle 23. Poi, dopo che chi vive in centro ha dato spazio al sacrosanto diritto di tutti gli altri cittadini a divertirsi e vivere la propria città, ecco che giovani e studenti lasciano spazio al diritto dei residenti di dormire serenamente».
Con la «movida» che non finisce, ma - semplicemente - si sposta: «Esattamente. In aree produttive come quelle di Trento nord, di Spini, ma anche altre, si potrebbero realizzare locali, pub, pizzerie, ristoranti e discoteche tutte con ampi spazi e parcheggi, sfruttando piazzali esistenti, che potrebbero lavorare fino all'alba, senza arrecare disturbo a nessuno. E il mio, non è un modello preso da un libro dei sogni, ma dagli esempi di altre città, come ad esempio quelle del vicino Veneto».
Una soluzione che permetterebbe di rendere la vita più facile anche agli esercenti: «Sarebbe la fine dei problemi non solo con il vicinato, ma anche legati alle norme di agibilità per locali piccoli come quelli del centro storico. In un capannone, non ci sarebbero né problemi di capienza massima, né di impianti di sicurezza».
Insomma, la proposta di Dennis Forti è duplice: un centro vivo fino ad orari accettabili per tutti, e svago notturno in periferia, per eliminare le problematiche: «So che il mio può suonare come un discorso in netta controtendenza, ma credo che Trento non possa non adeguarsi al collaudato sistema vigente in altre città. Anche perché eliminare la movida sarebbe sbagliato, oltre che ingiusto: non si può pretendere che gli universitari studino e dormino, come sento dire da molti residenti. Semplicemente, ci si deve poter divertire senza danneggiare i diritti altrui, e credo che questo sia l'unico modo per riuscirci».