Consulenze, 21mila euro al giorno
Più di 21mila euro al giorno. Ecco il «conto» per piazza Dante, alla voce consulenze, negli ultimi tre anni e mezzo. Tra il 2010 e il primo semestre del 2013, il sistema Provincia ha sborsato per gli incarichi esterni della stessa amministrazione e delle spa controllate (mancano musei e fondazioni) oltre 27 milioni di euro
Tra il 2010 e il primo semestre del 2013, il sistema Provincia, tra struttura organizzativa e società controllate, ha sborsato in consulenze oltre 27 milioni di euro. E all'interno della cifra complessiva non entrano, ancora, le consulenze effettuate dagli enti culturali come i musei o le fondazioni. Altrimenti la somma sarebbe ancora più elevata.
Il caso della consulenza a Paolo Spagni, del valore complessivo di 240.000 euro (80.000 euro annui per un triennio), bocciata dal consiglio di amministrazione di Trentino Sviluppo e che avrebbe portato alle dimissioni del presidente Diego Laner, riporta sotto i riflettori la scelta, delle strutture della Provincia e delle sue controllate, di ricorrere, nonostante la presenza di oltre 49.000 persone occupate nel comparto pubblico provinciale allargato, a competenze esterne per svolgere determinati compiti.
In alcuni, casi, spiega ad esempio Gianfranco Cerea, presidente di Cassa del Trentino spa, «le consulenze risultano indispensabili. Ad esempio noi ci affidiamo a legali esterni nel caso delle emissioni di obbligazioni sui mercati internazionali, attività per le quali si fa ricorso alla consulenza solo se ci sono le emissioni. Per cui negli anni in cui non vengono emesse, non ci sono spese. Costerebbe molto di più e non darebbe le stesse garanzie su verifiche di documenti e contratti collegati alle emissioni di obbligazioni che sono lunghissimi e molto complessi».
Negli ultimi anni, secondo i dati pubblicati sul sito della Provincia, l'assegnazione di incarichi all'esterno ha visto una attenuazione, ma è rimasta comunque a livello elevato. Nel 2010, il totale degli incarichi esterni assegnati da Provincia e controllate, è stato di 10,6 milioni di euro, quello dell'anno successivo, il 2011, è stato di circa 9,6 milioni di euro. Nel 2012 il totale delle consulenze della sola macchina provinciale ha superato i 2,5 milioni di euro, quella delle società partecipate è stata di oltre 2,8 milioni di euro. E nel primo semestre del 2013, la sola Provincia ha dato fondo a 2,2 milioni di euro per assegnare compiti da svolgere a soggetti esterni.
Per quanto riguarda le società controllate, tra l'altro, nell'ultimo semestre pubblicato, il secondo del 2012, e relativo agli incarichi esterni, risulta essere stata proprio Trentino Sviluppo la società che ha assegnato, con 600.000 euro, la quota maggiore. In totale, come emerge dal bilancio del 2012, l'ultimo depositato, il totale dei 12 mesi è stato pari a quasi 1 milione 70.000 euro. «Con riferimento al conferimento di incarichi di consulenza e collaborazione la società - si legge nella nota del bilancio relativa alla voce in proposito - ha applicato gli atti organizzativi che ne disciplinano criteri e modalità nel rispetto dei principi di pubblicità, trasparenza e imparzialità. Nel 2012 si può affermare che la società, anche in considerazione della marginalità del valore della spesa netta, ha ridotto le spese per nuovi incarichi di studio, ricerca e consulenza di almeno il 65% rispetto alle medesime spese riferite al valore medio degli esercizi 2008-2009 ad esclusione delle spese indispensabili connesse allo svolgimento dell'attività istituzionale ovvero costituenti diretto espletamento della mission aziendale».
Tornando alla spesa totale della macchina pubblica, se si dividono i 27 milioni di euro per i giorni dei tre anni e mezzo interessati si ottiene una spesa di oltre 21.000 euro al giorno.
All'orizzonte, sul tema della spending review per le consulenze di musei e fondazioni si profila un braccio di ferro con il governo Letta, la cui norma in materia di taglio alle spese è stata impugnata di fronte alla Consulta dalla Provincia.