Riforma azzerata, Itea torna pubblica
Entro il primo gennaio dell'anno prossimo l'Itea cambierà forma. Non sarà più una società per azioni come voluta dalla riforma Dalmaso - Dellai e ridiventerà un'agenzia. L'ha annunciato l'assessore Carlo Daldoss incontrando la quarta commissione del Consiglio provinciale. L'assessore ha spiegato che il motivo della retromarcia sta nel fatto che attualmente Itea, essendo una spa, è gravata da costi fiscali piuttosto impattanti sul bilancio che, però, potranno essere cancellato riportandola nell'alveo della Provincia e quindi della pubblica amministrazione
Entro il primo gennaio dell'anno prossimo l'Itea cambierà forma. Non sarà più una società per azioni come voluta dalla riforma Dalmaso - Dellai e ridiventerà un'agenzia.
L'ha annunciato ieri mattina l'assessore Carlo Daldoss incontrando la quarta commissione del Consiglio provinciale. L'assessore ha spiegato che il motivo della retromarcia sta nel fatto che attualmente Itea, essendo una spa, è gravata da costi fiscali piuttosto impattanti sul bilancio che, però, potranno essere cancellato riportandola nell'alveo della Provincia e quindi della pubblica amministrazione.
La trasformazione - secondo i calcoli dei tecnici - farebbe risparmiare all'ente pubblico circa 4 milioni e mezzo di euro all'anno, pari a quanto versa la Provincia per far pareggiare il bilancio di Itea.
Tra i problemi operativi della trasformazione c'è quello della riassunzione del personale. Se i «vecchi» dipendenti che erano assunti all'Itea prima della trasformazione in spa potranno ritornare provinciali senza nessuna difficoltà, più complicato l'inquadramento della cinquantina di addetti assunti da Itea dopo il «cambio d'identità» che non potrebbero essere inquadrati in un ente pubblico non avendo sostenuto il concorso. Per non dover licenziare i dipendenti, si sta studiando l'ipotesi di creare un soggetto privato «in house», che presti servizi all'ente pubblico.
Dopo la presentazione del piano Itea da parte dell'assessore Daldoss, in commissione si è aperta la discussione tra i consiglieri. Se Walter Viola (Progetto trentino) s'è detto d'accordo con il ritorno di Itea al pubblico, Rodolfo Borga (Civica trentina) ha parlato di fallimento della riforma voluta dall'allora governatore Dellai, ricordando che essa si aggiunge ai nulla di fatto su inceneritore e Metroland. Per questo Borga ha posto la questione per sapere se si chiederà di rendere il conto a chi suggerì a suo tempo la creazione della spa con una consulenza da 1,2 milioni di euro.
Il consigliere di Pt ha poi osservato che il «Piano straordinario per l'edizilia pubblica» (promessa di 9 mila alloggi) è stato di fatto un altro buco nell'acqua. L'assessore ha replicato che - stanti le attuali disponibilità di bilancio della Provincia - quel piano non potrà mai raggiungere quota 9 mila, ma che a ogni buon conto sono stati ricavati quasi 3 mila alloggi di risulta, costruiti 731 nuovi appartamenti e creati altri cento circa con il social housing.
Gianfranco Zanon (Pt) ha approfondito la questione dei vantaggi fiscali derivanti dal ritorno all'ente pubblico mentre Manuela Bottamedi (M5S) s'è detta molto perplessa per il nuovo soggetto che si andrebbe a creare al posto di Itea spa. Circa i 50 dipendenti di contratto privato, ha chiesto che si pensi a fare un concorso pubblico per la copertura dei ruoli.