Dorigatti: ora più dignità
«Rossi? Abbiamo avuto idee diverse sulla vicenda dell'occupazione del consiglio provinciale e continuiamo ad avere ancora diverse idee». Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale non ha ancora digerito quanto accaduto martedì nel parlamento trentinoI vostri commenti
TRENTO - «Rossi? Abbiamo avuto idee diverse sulla vicenda dell'occupazione del consiglio provinciale e continuiamo ad avere ancora diverse idee». Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale non ha ancora digerito quanto accaduto martedì nel parlamento trentino. Da un lato l'interruzione dei lavori con l'ingresso in massa, non autorizzato, degli esponenti del sindacato di base e del Centro sociale Bruno. Dall'altro il differente atteggiamento tenuto dal presidente della giunta Ugo Rossi che ha voluto incontrare i manifestanti, mentre Dorigatti condannava il loro gesto. Ieri, poi, si è aggiunta un'altra puntata della battaglia personale dell'ex Cgil Ezio Casagranda contro lo stesso Dorigatti. Tra i volantini distribuiti anche quello in cui si fa un paragone tra lo stesso Dorigatti quando era sindacalista e faceva le battaglie contro i costi della politica e quello di adesso definito «arrogante» dallo stesso documento distribuito da Casagranda.
Presidente, dopo le frizioni con Rossi sull'azione in Consiglio, come siete rimasti?
Io e Rossi abbiamo avuto una visione diversa di quanto avvenuto e rimaniamo di idee diverse. Quanto accaduto ormai è storia, ma non vorrei drammatizzare. Mi interessa di più guardare al futuro, per riuscire a dare risposte alle esigenze, legittime, che arrivano dalla società civile.
Quindi le richieste sono comprensibili?
Io credo che il tema delle liquidazioni, con cifre enormi, ha avuto sulla comunità trentina un forte impatto. Mi chiamano persone che fanno lavori di fatica o che prendono pochi soldi al mese e che non riescono a capire certe cose. E come politica, come istituzioni, dobbiamo rispondere per recuperare autorevolezza e dignità agli occhi della comunità.
Di fronte alle dure critiche anche pesanti che ha ricevuto cosa risponde?
Non voglio fare nomi né scendere a livelli di linguaggio che non sono consoni alle istituzioni. Dico solo che con i manifestanti c'era un accordo per uno svolgimento diverso della loro presenza. Altro preferisco non dire.
Ora ci sono molte proposte sul tavolo per riformare i vitalizi. Ha fiducia che si riesca a fare?
Il presidente Rossi ha annunciato di voler perseguire tutte le strade e ora attendiamo. Ci sono poi giornalmente nuove idee che arrivano dai singoli consiglieri: ma qui dico che non occorre fare la rincorsa alle proposte dell'uno o dell'altro. Dobbiamo avere, invece, la capacità di seguire una strada percorribile e che risponda alle domande della comunità trentina.
In questi anni ci sono state tante riforme, tra quelle delle indennità e dei vitalizi, eppure ogni volta scoppia un nuovo scandalo. Quando finirà?
La rabbia della comunità è reale e comprensibile. Noi dobbiamo avere attenzione al tema dei vitalizi, ma anche a quelli che sono fondamentali per la società, dal lavoro allo sviluppo economico. Dobbiamo dare risposte ai trentini, sarebbe sciocco se la politica non si prendesse in carico tutte queste problematiche. Ma occorre però anche dire che non si può usare un metodo come quello dell'altro giorno.
In che senso?
Il fatto è che col metodo dell'altro giorno si cerca di smantellare le istituzioni che non sono solo quelle della politica, ma anche dei sindacati, della stampa e così via. E alla fine vengono meno i pilastri su cui si fonda la convivenza civile.
Adesso però i cittadini chiedono risposte sulle liquidazioni.
Ripeto: attendiamo le proposte che farà Rossi. Dopo di che occorre mantenere nervi saldi e mente fredda per trovare una conclusione alla vicenda che dia una risposta a un tema che è complesso e che va affrontato con grande serenità.
Che ruolo avrà il Consiglio nel rapporto con le richieste che vengono dai cittadini?
Noi saremo sempre un posto aperto a dialogare e confrontarci con le persone. L'importante è, come accaduto con i cittadini indignati che hanno protestato in mattinata, che si facciano le cose con correttezza e senza voler smantellare tutto con slogan che rischiano di dare una lettura solo emozionale alla vicenda. Noi come politici ci impegniamo a dare una risposta alle esigenze che ci vengono poste.