«Stop ai Gaudenti in piazza Dante»
Stefano Armani, presidente dell'Associazione Arteria che dal 1996 si occupa dell'organizzazione del mercatino dei Gaudenti, è preoccupato per i limiti proposti dalla Provincia di Trento all'attività degli hobbisti. La Pat, per venire incontro ad alcune richieste e segnalazioni - e il pensiero va alla polemica innescata a dicembre dall'Associazione Artigiani - ipotizza di fissare un numero massimo di sei occasioni all'anno in cui gli hobbisti potranno presenziare a fiere o mercati con le loro proposte. Non solo, ogni singolo oggetto in vendita non potrà costare più di cento euro, mentre il totale esposto non potrà superare i mille euro complessivi
«Sicuramente se le innovazioni sono quelle lette sui giornali, anche noi dovremmo fare una riflessione con il Comune perché con ogni probabilità la seconda edizione mensile, quella di scena in piazza Dante, è fortemente a rischio».
A parlare ai microfoni di Radio Dolomiti è Stefano Armani, presidente dell'Associazione Arteria che dal 1996 si occupa dell'organizzazione di uno dei mercatini più importanti del Trentino, quello dei Gaudenti. E Armani è preoccupato per i limiti proposti dalla Provincia di Trento all'attività degli hobbisti. La Provincia, per venire incontro ad alcune richieste e segnalazioni - e il pensiero va alla polemica innescata a dicembre dall'Associazione Artigiani - ipotizza di fissare un numero massimo di sei occasioni all'anno in cui gli hobbisti potranno presenziare a fiere o mercati con le loro proposte. Non solo, ogni singolo oggetto in vendita non potrà costare più di cento euro, mentre il totale esposto non potrà superare i mille euro complessivi.
I «Gaudenti», da circa vent'anni, sono di scena in piazza Garzetti il secondo sabato del mese, ma dal 2010 propongono una seconda data (il quarto sabato) in piazza Dante. Anche se negli ultimi mesi è stata riproposta piazza Garzetti per via dei lavori nel parco di fronte alla stazione. E a rischiare sarebbe proprio questa seconda offerta.
«L'estensione a piazza Dante - riprende Armani - rientra peraltro nel Progetto Animadante, volto a riqualificare una zona che a Trento era nota più che altro per la microcriminalità. La forza dei Mercatini è sempre stata quella di creare un luogo di socializzazione, oltre che permettere alla cittadinanza di riappropriarsi di quella parte della città. Una volta terminati i lavori, se le norme rimarranno queste, dovremmo quindi parlare con il Comune per vedere se ci sarà un futuro per questa iniziativa».
La data «classica», il secondo sabato del mese, è proposta dieci volte all'anno, ad eccezione di gennaio e agosto. Potranno esserci ulteriori tagli? «Anche di questo dovremmo parlare con Palazzo Thun. Perché è vero che i Gaudenti sono la realtà più grande in Trentino e forse risentirà meno delle nuove normative, ma le sei partecipazioni concesse non sono a livello comunale, ma provinciale. Il che significa che se uno viene ai Gaudenti esaurisce le sue opportunità di partecipare a tutti gli altri mercati in Trentino».
Come vede questo regolamento, quindi?
«Ammetto che serviva una regolamentazione più severa, ma, se le novità sono queste, sono troppo restrittive».
Quanti stand ci sono solitamente?
«Quando siamo aiutati dal meteo e siamo a pieno regime ci sono fino a 155 realtà, composte da hobbisti, cittadini, associazioni di volontariato e via dicendo. Con questa limitazione rischiamo di perderne parecchie, per questo è necessario un confronto con il Comune».