Trentini nel Mondo, i personaggi nella bufera
Sono undici i progetti della Trentini nel mondo finiti sotto la lente della Corte dei conti, a cui si aggiungono altri contributi e rimborsi che fanno salire a 2,6 milioni di euro l’ipotetico danno erariale contestato a otto tra funzionari provinciali, ex assessori, presidenti e operatori dell’associazione. Progetti per i quali la rendicontazione è carente: si va dalle spese senza giustificativi alla mancanza di documenti sugli acquisti dei terreni. E il presidente della Provincia Rossi dice: «Attendo la sentenza. Ma i meccanismi di controllo sono migliorabili» I tuoi commenti
TRENTO - L’attinenza delle spese con i singoli progetti va dimostrata. È attorno a questo - semplice - punto che ruota l’inchiesta della Corte dei Conti. Basta, dunque, con scontrini generici, fatture difficilmente interpretabili o difficilmente riconducibili ai prodotti o ai servizi a cui sarebbero state collegate. Stop anche alle autocertificazioni facili. Se ne riparlerà nella prima udienza di ottobre per otto delle persone coinvolte, che nei mesi scorsi hanno presentato le proprie deduzioni.
Carlo Basani.
All’ex dirigente della Provincia, viene attribuito un danno di 226mila euro. Assistito dall’avvocato
Damiano Florenzano, Basani evidenzia come «le criticità rilevate siano agevolmente superabili
dai chiarimenti forniti».
Oliva (Iva) Berasi.
Ha presentato le deduzioni attraverso l’avvocato Eleonora Stenico, in merito alla contestazione di un danno di 40mila euro. «Il perno della difesa - si legge nell’atto di citazione - è incentrato
sull’assenza di responsabilità dell’assessora in virtù del principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico amministrativo e funzioni di gestione».
Cesare Cornella.
Assistito dagli avvocati Giandomenico Falcon e Christian Ferrazzi, gli viene contestato un danno di 141mila euro. La procura evidenzia che Cornella come direttore dell’ufficio emigrazione ha operato «una netta inversione di tendenza rispetto alla prassi in uso fino al suo insediamento, adottando criteri più rigorosi con riguardo sia alla documentazione che alle modalità di rendicontazione».
Franca Dalvit.
Dirigente del servizio emigrazione 2004-2009, le vengono contestati 258mila euro. Assistita dall’avvocato Roberta di Pretis, sull’assenza di controlli sullo stato di avanzamento dei lavori e sulla
sostenibiltà delle iniziative, sostiene di aver seguito le decisioni dell’organo politico, evidenziando
che i controlli sono stati effettuati attraverso la verifica della regolarità della rendicontazione.
Marco Viola.
L’ex dirigente nella deposizione (gli viene contestato un danno di 125mila euro) presenta una
dettagliata ricostruzione delle circostanze e dei fatti sui quali è basata la contestazione. Evidenzia
le difficoltà riguardo alle peculiarità dei luoghi in cui si opera.
Ferruccio Pisoni e Alberto Tafner.
L’ex presidente e l’attuale guida dell’associazione Trentini nel mondo hanno presentato deduzioni
congiunte depositate dall’avvocato Paola Pisoni, ribadendo di «aver sempre osservato le
disposizioni normative in materia di rendicontazione». A Tafner è contestato un danno di 627mila euro, a Pisoni di 424mila.
Ciro Russo.
Ex dipendente della Trentini nel mondo, evidenzia che non ha mai avuto poteri di decisione o di iniziativa e ha sempre fornito tutta la documentazione. A Russo si contesta un danno di 785mila
euro non solo per progetti rendicontati in modo lacunoso, ma anche per rimborsi per trasferte
non giustificate.