Vitalizi, polemica continua.  Bezzi: «Assegni da 66 anni»

Arrivano le prime richieste di modifica della legge sui vitalizi. L'iniziativa è quella del consigliere di Forza Italia Giacomo Bezzi, che ha raccolto anche il consenso della Lega Nord ed è tesa ad innalzare l'età minima da 60 a 66 anni. La proposta di Bezzi riguarda la «modifica dei requisiti di età per la corresponsione degli assegni vitalizi maturati fino alla quattordicesima legislatura I tuoi commenti 

consiglio provincialeTRENTO - Arrivano le prime richieste di modifica della legge sui vitalizi. L'iniziativa è quella del consigliere di Forza Italia Giacomo Bezzi, che ha raccolto anche il consenso della Lega Nord ed è tesa ad innalzare l'età minima da 60 a 66 anni. La proposta di Bezzi riguarda la «modifica dei requisiti di età per la corresponsione degli assegni vitalizi maturati fino alla quattordicesima legislatura.
 
La modifica richiesta da Bezzi riguarda il comma 2 dell'art. 1: «Per i consiglieri che sono in attesa di maturare i requisiti per l'attribuzione dell'assegno vitalizio, il limite di età di cui al comma 1 è riducibile fino all'età minima di sessanta anni, qualora entro il termine della XV Legislatura gli stessi abbiano maturato tre o più Legislature. In tal caso, ad esclusione degli assegni vitalizi di coloro che hanno maturato più di quattro Legislature, gli assegni vitalizi di coloro che hanno maturato quattro Legislature si riducono, a titolo di contributo di solidarietà, del 10 per cento e quelli di colore che hanno maturato tre Legislature del 12 per cento. Le Legislature di cui al presente comma si considerano intere se svolte per almeno tre quarti della loro durata».
 
Bezzi spiega che «viste le norme che regolano il sistema pensionistico per i cittadini che esplicano la loro attività lavorativa in campo privato, si ritiene che, sia per una motivazione di equità sociale che ponga tutti i cittadini su un piano di sostanziale parità in aderenza ai principi costituzionali, sia per una responsabile interpretazione della condizione economica e finanziaria nella quale si trova l'Italia, sia necessario porre la massima attenzione a tutte quelle norme dalle quali scaturisce spesa pubblica, in particolare quella parte di spesa che si ripete su più anni. Per le motivazioni espresse, il presente Disegno di legge, modifica l'attuale previsione per la quale i consiglieri regionali (e provinciali), maturano l'età pensionabile a 60 anni, portandola a 66 anni in un quadro di equità generale».

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