L'Ikea a Trento fa litigare i grillini

Non si sono mai amati, si sono divisi su parecchie cose, fino al «divorzio» in consiglio provinciale, e adesso litigano anche sull'Ikea. Manuela Bottamedi, ora nel gruppo misto dopo l'uscita dal Movimento 5 Stelle, replica a muso duro all'ex compagno di partito, Filippo Degasperi, che nei pentastellati è rimastoI vostri commenti

bottamedi degasperi m5s movimento 5 stelleNon si sono mai amati, si sono divisi su parecchie cose fino al «divorzio» in consiglio provinciale e adesso litigano anche sull'Ikea. Manuela Bottamedi, ora nel gruppo misto dopo l'uscita dal Movimento 5 Stelle, replica a muso duro all'ex compagno di partito, Filippo Degasperi, che nei pentastellati è rimasto: «Il consigliere Degasperi, perennemente arrabbiato, sa molto bene che Ikea non chiederebbe un euro di contributi e aiuti pubblici - scrive la Bottamedi - come si conviene alla sua tradizione di azienda multinazionale perfettamente inserita nelle regole di mercato. Ikea acquisterebbe in proprio terreni o capannoni, assumerebbe centinaia di dipendenti, darebbe lavoro alle piccole aziende artigiane del territorio, come già succede in tutte le altre città dove è già presente. Ikea darebbe vivacità ad un'economia un po' depressa, disertata dai trentini, che in massa vanno già in Alto Adige, Lombardia o Veneto, esattamente come fa anche il nostro consigliere Degasperi, cliente degli ipermercati delle Regioni a noi limitrofe. Invece di scrivere comunicati solo per seminare zizzania e fare vetrina, provi il consigliere a fare proposte concrete per rivitalizzare l'economia trentina».

 

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