Daniza, Italia denunciata

Il caso dell'orsa Daniza finisce sotto i riflettori di Bruxelles. A depositare una denuncia alla Commissione europea nei confronti dell'Italia sono Monica Frassoni, coordinatrice di Green Italia e co-presidente del partito Verde europeo, e Edoardo Gandini, dello European enforcement network of animal welfare lawyers and commissioners, in collaborazione con Massimo Tettamanti, esperto di metodi alternativi alla sperimentazione animale, i rappresentanti di Green Italia/Verdi Europei e delle associazioni per la protezione degli animali LEAL, OIPA e Associazione Animalisti

La morte di Daniza #giustiziaperdanizaIl caso dell'orsa Daniza finisce sotto i riflettori di Bruxelles. A depositare una denuncia alla Commissione europea nei confronti dell'Italia sono Monica Frassoni, coordinatrice di Green Italia e co-presidente del partito Verde europeo, e Edoardo Gandini, dello European enforcement network of animal welfare lawyers and commissioners, in collaborazione con Massimo Tettamanti, esperto di metodi alternativi alla sperimentazione animale, i rappresentanti di Green Italia/Verdi Europei e delle associazioni per la protezione degli animali LEAL, OIPA e Associazione Animalisti.

 

L'accusa nei confronti del "ministero dell'Ambiente, Provincia autonoma di Trento e ogni altro eventuale organismo e/o ente pubblico la cui responsabilità dovesse sussistere", riferisce una nota, si basa sul fatto che la Provincia di Trento abbia violato due direttive europee, "in particolare per la protezione dell'orso bruno, la conservazione degli habitat naturali e la tutela dei corpi idrici di superficie".

 

Per Frassoni e Gandini la vicenda dell'orsa Daniza "rivela una totale contraddizione fra il programma europeo per la reintroduzione dell'orso bruno e il comportamento delle autorità della provincia di Trento, che sempre più spesso, dopo avere incassato i soldi, non sono in grado di mantenere gli impegni previsti nel progetto stesso: obblighi di protezione non solo degli orsi, ma anche dei loro habitat". Si parla di "ingenti fondi europei (quasi 8 milioni di euro)" e quindi di "un chiaro caso di spreco del denaro dei contribuenti europei che deve esser sanzionato", concludono Frassoni e Gandini. 

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