Da giugno addio all'ultima cabina telefonica
Pare che, dopo quella del Passo Cimirlo, il destino sia ormai segnato anche per l'unica cabina telefonica ancora presente sul territorio di Povo. È di questi giorni infatti l'apposizione, da parte di Telecom Italia di un cartello in cui viene annunciata la rimozione della cabina di piazza Manci dal prossimo 16 giugno.
Nell'epoca degli smartphone sempre in tasca, le cabine sono state progressivamente abbandonate dai clienti e Telecom, a quanto è dato a sapere, risparmierà dalla rottamazione solo quelle dalle quali partono almeno tre chiamate al giorno.
La prima cabina telefonica pubblica a Povo fu installata negli anni '70 davanti all'attuale filiale della Cassa rurale e poi, con i lavori di ristrutturazione del vecchio edificio delle «Orsoline», spostata sull'altro lato della piazza, di fronte alla farmacia. La classica cabina box prefabbricata con l'apparecchio a gettoni fu poi sostituita, nel gennaio del 2010, da una colonnina a «conchiglia», più moderna, meno ingombrante ma evidentemente pochissimo usata dall'utenza.
Ma i cittadini potranno anche opporsi alla rimozione. Come? Entro il 16 maggio è possibile inviare una e-mail (in posta certificata) di dissenso all'indirizzo cabinatelefonica@cert-agcom.it. L'opposizione deve contenere i dati e i recapiti dell'opponente, l'ubicazione della postazione telefonica pubblica oggetto di opposizione e una sintetica esposizione dei motivi di opposizione. Certo, c'è da dire che non tutti i cittadini sono provvisti di una Pec. È vero, è facile crearla, è gratuita, ma è facile immaginare che la maggior parte degli aspiranti «salvatori» sono probabilmente persone anziane non sempre dotate di cellulare e che vedono nella cabina telefonica non solo un ricordo ma ancora una necessità e forse neanche sanno cosa sia una Pec. In ogni caso se ne va malinconicamente un altro pezzo di storia del sobborgo, quando si usava la cabina telefonica per comunicare in caso di emergenze, per lavoro e per le (spesso interminabili) chiamate tra fidanzati. Altri tempi davvero, ci si raccontava proprio tutto, del resto non c'erano Facebook né Twitter né WhatsApp che oggi sanno quasi prima di noi dove e con chi siamo.