Danni al muro: orso assolto e condannato il vicino
Costano cari i «dispetti» fatti al proprietario di un fondo sito nel comune catastale di Sopramonte. L’imputato - un trentino 42enne pizzicato grazie ad una fototrappola mentre gettava sassi sulla strada d’accesso al terreno - è stato condannato per danneggiamento: la pena è di tre mesi di reclusione. Ancor più dolorosi per l’imputato rischiano di essere le conseguenze civili della vicenda: al proprietario del muretto dove sarebbero stati presi i sassi, costituito parte civile con l’avvocato Giuliano Valer, sono stati riconosciuti dal giudice 5.000 euro a titolo di provvisionale.
La vicenda è particolare anche perché all’inizio uno degli “indiziati” per i misteriosi danneggiamenti era stato l’orso. Orso che in realtà, si scoprirà poi, non c’entrava nulla. Il proprietario del terreno aveva acquistato la particella fondiaria nel 2012 per ampliare la sua proprietà.
Da subito aveva dovuto registrare una serie di circostanze spiacevoli, a partire dalla comparsa di sterpaglie e rami sulla strada poderale di accesso, ma anche nel terreno sottostante. Sulle prime non gli aveva dato troppo peso, ma i «dispetti» erano diventati sempre più pesanti: spuntarono filo spinato e perfino una testa di bambola spezzata. A preoccupare il proprietario erano soprattutto i ripetuti crolli del muro a secco che delimita il fondo e che confina con la strada comunale. Crolli che, dal Natale del 2013, si ripetevano con notevole frequenza al punto che iniziò a pensare che, oltre ad un vandalo, ci potesse essere lo zampino dell’orso.
Fu allora che decise di piazzare le fototrappole che però immortalarono l’odierno imputato e non il plantigrado. Ieri l’uomo si è difeso in Tribunale sostenendo di aver messo i sassi sulla stradina di accesso per tutelare la sua famiglia da presunte minacce di morte alla sua famiglia. Deposizione che però non gli ha permesso di evitare la condanna.