«In balia dell'orso, ora basta»
Monte Bondone, blitz del plantigrado. Morte pecore e agnellini
Non passa giorno che l'orso non arrivi a far visita al gregge uccidendo qualche pecora. Una decina quelle trovate morte nelle ultime due settimane, da quando l'animale che frequenta il Cornetto, in Bondone, ha individuato il gregge e alla sera, all'imbrunire, scende per cena. Ora Orlando Bolognani, le cui pecore sono in quota insieme a quelle di Luca Giuliani, chiede alla Provincia di intervenire. Dopo le continue incursioni, il ferimento del pastore colpito alla spalla dallo zoccolo di una cavalla spaventata dalla presenza del plantigrado, il tentativo dei forestali di sparare contro l'orso dei pallini per farlo allontanare, Orlando Bolognani chiede un intervento più radicale. «È inutile che mi dicono che alla fine mi ripagheranno tutte le mie pecore.
I danni vanno al di là di quelle che anche ieri mattina abbiamo trovate morte. Nel recinto, ad esempio, abbiamo trovato quattro agnellini morti per via della corrente del recinto. Le mamme di quegli agnellini avranno poi sicuramente problemi di mastite e altro. La paura, lo dico io che sono un guaritore, fa ammalare. Fra un po' queste pecore staranno male e non si capirà cosa hanno. Ma io lo so già, sono state traumatizzate della presenza dell'orso che ogni sera, verso le 21, sale fino al gregge seminando il panico tra le pecore, facendo correre gli animali ovunque, sbranandoli per poi portarsi via tra le fauci qualche esemplare».
Bolognani non è in grado di dire quante pecore siano state uccise. Sicuro abbiamo trovato più di dieci carcasse, ma nessuno al momento è in grado di dire quante sono scappate e sono finite in un dirupo o quante l'animale si è portato via. «Lo sapremo solo fine stagione, tra un mese, quando abbandoneremo la zona. Per il momento ci siamo abbassati nella zona della val del Merlo, ai piedi del cornetto, ma non so se basterà. L'orso qui continua a girare. Viene da solo, con il cucciolo, con un altro esemplare. Non c'è mai pace».
Inutile dire che il pastore di origine rumene è preoccupato della situazione e che i pastori sono stufi di contare ogni giorno vittime. «Non c'è rispetto per la nostra attività e nemmeno per le pecore. L'altro giorno due, dopo la visita dell'orso, hanno abortito per le corse fatte la notte prima. È davvero un disastro ma qui nessuno sembra ascoltarci. Ci dicono che ci rimborseranno ma qui ne va della nostra attività. Non tocca a noi gestire l'orso, devono fare qualcosa».