Dos Trento, il museo passa agli alpini
Da giovedì pomeriggio, la gestione del Museo nazionale storico degli alpini sul Dos Trento è passata all'Associazione nazionale degli alpini (Ana), che ne curerà la manutenzione ordinaria e straordinaria per i prossimi diciannove anni. Il passaggio, che vede lo Stato maggiore della difesa cedere la gestione di una struttura di pregio all'associazione combattentistica, è stato ratificato formalmente dal generale Federico Bonato, comandante delle truppe alpine (Comalp) e dal presidente nazionale dell'Ana Sebastiano Favero, alla presenza del presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi.
L'accordo, reso possibile grazie ad una delega effettuata appositamente dal capo di Stato maggiore della difesa Claudio Graziani all'autorità militare più alta in grado presente sul nostro territorio, rappresenta un passo fondamentale per l'avvio dei lavori di ampliamento e ammodernamento del museo, che dovrebbero iniziare, salvo contrattempi, nelle prime settimane del 2018, a sessant'anni esatti dalla prima apertura. Oggetto della convenzione, infatti, è la riqualificazione completa dell'area museale, con la costruzione di nuovi volumi esterni ed il ripristino del percorso espositivo.
«Grazie al contributo di esercito e amministrazione locale - ha detto Favero, poco prima di apporre la firma sul testo dell'intesa, nell'ambito della cerimonia tenutasi presso il Palazzo della Provincia - siamo arrivati ad un traguardo storico, che si propone di lasciare una segno concreto della presenza degli alpini nella città di Trento. Al pari dell'adunata prevista per il prossimo anno, intendiamo fare del museo, l'unico in Italia dedicato al corpo degli alpini, un luogo di riconciliazione. Il nostro obiettivo, a cento anni dalla Grande guerra, è infatti quello di insegnare alle giovani generazioni ciò che è successo in passato e ciò che non deve succedere mai più».
La convenzione definisce il ruolo che l'Ana dovrà svolgere nella nuova fase di gestione e di ammodernamento del museo, specificando come l'associazione si farà carico di eseguire manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché di dare inizio ai lavori di ampliamento dell'intero complesso, secondo il progetto (del costo stimato di circa 2,2 milioni di euro) già elaborato dall'architetto trentino Andrea Tomasi.
Il documento permetterà poi di dare seguito al percorso di sistemazione dell'intera area su cui sorge la struttura, con la cessione da parte del Comune di Trento di circa 2mila metri quadrati di terreno (corrispondente alle pertinenze esterne ed alla scalinata di accesso). Infine, consentirà un riordino della collezione storica, con la sistemazione dei numerosi reperti raccolti negli anni dal generale Stefano Basset, direttore della struttura.
«Parliamo di un'edificio - ha concluso Rossi - che è parte integrante del patrimonio della città, e che ora verrà valorizzato a beneficio di tutti. Vogliamo cogliere infatti questa occasione per fare un investimento sul futuro, ma anche per commemorare in modo adeguato chi ha perso la vita nella prima e nella seconda guerra mondiale. Si tratta di una questione di memoria storica, per un futuro migliore all'insegna della pace».