In arrivo le «piste» per sci alpinisti Tre tracciati sulle pendici del Bondone
Tre itinerari per la pratica dello sci alpinismo sul Monte Bondone. Si parte dal lavoro della Polizia locale, che ha individuato tracciati che non interferiscono con le piste e che possano essere punto di riferimento per i tanti praticanti, per realizzare un progetto che valorizzi questa pratica sportiva risolvendo i punti di contrasto e le criticità che oggi la mettono in contrapposizione soprattutto con i gestori di piste e impianti di risalita.
I tre percorsi, che ricalcano rotte già ampiamente battute dagli appassionati, rappresentano una bozza di studio di fattibilità che l'Azienda forestale, su mandato del Comune che ha stanziato nell'assestamento di bilancio dell'estate scorsa 20.000 euro, è ora chiamata a trasformare in un vero e proprio progetto. Saranno effettuati rilievi nivologici e probabilmente anche perizie geologiche sui terreni attraversati, studiata la cartellonistica e la segnaletica e tutto dovrebbe essere pronto per il prossimo inverno.
L'idea di regolamentare la pratica della disciplina sul Bondone è del consigliere delegato Dario Maestranzi che ci ha lavorato fin dall'inizio del suo mandato. Maestranzi è convinto che i praticanti di questa disciplina in grande crescita siano una risorsa e non un problema perché vivono la montagna e la frequentano, utilizzando spesso anche bar e ristoranti che sorgono in quota.
Le criticità che spesso emergono quando la pratica dello sci alpinismo, o meglio dello ski-touring come viene denominata la risalita su percorsi non troppo impegnativi posti in prossimità di piste e impianti di risalita, riguardano soprattutto l'utilizzo improprio durante gli orari di chiusura serale delle piste che creano intralcio e pericoli durante il lavoro di battitura e manutenzione. Oltretutto il rischio è che in caso di incidenti oneri e responsabilità civile finiscano sulle spalle dei gestori delle piste che oltre ai danni devono sopportare anche le beffe.
Polemiche e liti in questo senso si sono verificate spesso anche in Bondone. Il tentativo messo in atto dal Comune punta a superare questi problemi facendo sì che la risalita sia effettuata in sicurezza e fuori dalle piste e che siano regolati orari e modalità di discesa, inasprendo le multe per chi viola le regole. «Mi sono già confrontato con le associazioni degli sci alpinisti e credo che applicare norme severe, magari attraverso un'ordinanza del sindaco, sia nell'interesse di tutti» dice Maestranzi. «Se la cosa va in porto - aggiunge - sarebbe la prima stazione del Trentino dove si sperimenta una convivenza che può diventare anche occasione per rilanciare l'immagine del Bondone». E per gli esercizi pubblici della zona una maggior presenza sul territorio sarebbe naturalmente elemento decisamente interessante.
Non è ancora deciso chi gestirà e si prenderà cura dei percorsi una volta realizzati. «Potrebbe essere la stessa Trento Funivie - suggerisce Maestranzi - o eventualmente altri soggetti potenzialmente interessati, non credo sia un problema».
I PERCORSI
Portano tutti sulla cima del Palon i tre itinerari individuati dalla polizia locale e proposti all'Azienda forestale.
Il primo è denominato Direttissima Vaneze-Palon e prevede la partenza dalle scalette in ferro che immettono sulla pista 3-Tre, a quota 1.300. Da lì si sale oltre il bordo che delimita la pista fino alla zona dell'albergo Norge per proseguire lungo la Cordela, sempre sullo stesso versante fino a Vason. A questo punto, fatto un tragitto di un chilometro e mezzo e saliti a quota 1.650, alla confluenza della diagonale Cordela e della Canalon ci si sposta a sinistra e dopo 50 metri si imbocca il sentiero dei Mughi sul monte Mugon che porta fino alla cima del Palon, a quota 2.098 dopo tre chilometri esatti. Per allestire questo itinerario lo studio di fattibilità prevede il posizionamento di segnaletica, la delimitazione del tracciato e la sistemazione del terreno lungo la Cordela e interventi anche di livellamento nella parte finale dell'ascesa. L'itinerario non presenta particolari difficoltà, ha un tempo di percorrenza di circa un'ora e mezzo e un dislivello di 800 metri.
Il secondo itinerario proposto, denominato «Panoramica» va dalla Chiesetta di Vaneze al Palon . È leggermente più impegnativo del precedente e percorre le creste del versante est del Bondone offrendo la vista della città in fondovalle e della catena degli Altopiani di Vigolo Vattaro e Folgaria. Dal parcheggio della chiesetta di Vaneze, in via di Corno, si prende il pendio che porta fino alla confluenza con la pista 3-Tre, si costeggia la stessa la stessa costeggiando il bosco fino alla partenza dell'impianto della Cordela e da qui su fino al pianoro della 3-Tre. Passando sotto la seggiovia si prende poi a sinistra il tracciato di una strada forestale che sbuca sulla valletta che delimita la pista e il monte Corno. Da qui avanti in direzione est, leggermente in discesa, per poi prendere a destra il tracciato che passa nel boschetto sul pendio che delimita la pista e salire all'interno del bosco spuntando sulla cresta in prossimità dell'arrivo della seggiovia 3-Tre. Poi avanti lungo il Lavaman all'interno del bosco fino all'arrivo dell'altra seggiovia e a monte della diagonale Cordela di nuovo nel bosco fino a una selletta che separa il Montesel dal Mugon. Si prosegue fino alla confluenza col sentiero dei Mughi e poi su fino al Palon. La lunghezza è di 3,8 chilometri, il dislivello di 800 metri e la percorrenza di circa due ore.
Il terzo itinerario è il Mezzavia-Palon ed è più impegnativo rispetto agli altri sia per la lunghezza, 4,5 chilometri, che per il dislivello di 910 metri. Non costeggia mai le pisteb e non avrà perciò bisogno di delimitazioni. la partenza è al parcheggio Mezzavia da dove si imbocca la strada per il Malghetto per 400 metri, tirando poi dritto fino alle Viote. Dalla piana si prosegue verso est fino al ristorante Rocce Rosse e si imbocca il sovrappasso della Gran Pista per prendere il sentiero in direzione est che confluisce del sentiero dei Mughi fino al Palon.