Insieme fino all'ultimo: Anna si spegne 2 giorni dopo il marito
Se ne sono andati a due giorni l’uno dall’altra, dopo cinquantacinque anni di vita assieme. Giuseppe Biasioli e Anna Cainelli, di Sopramonte, si sono spenti nella loro casa circondati dall’affetto dei parenti: Giuseppe è morto domenica mattina, pochi giorni prima i 93 anni, che avrebbe tagliato il prossimo 3 aprile. Ieri mattina Anna l’ha seguito ad 86 anni.
Insieme anche nel momento dell’ultimo saluto, questo pomeriggio alle 14.30 nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, dove già ieri sera alle 20 la comunità del sobborgo si è stretta ai figli Ruggero, Michele e Giovanna e agli altri familiari nella recita del rosario.
L’intensità del loro amore li ha accompagnati fino all’ultimo. Da qualche tempo era la salute di Anna ad essere peggiorata maggiormente, ma era stato Giuseppe, anche a fronte delle sue quasi 93 primavere e dei sei anni di differenza con la moglie, il primo ad esaurire il suo tempo.
Ed è dolce, in un momento tanto mesto, poter pensare come di fronte al venir meno di quella che era stata una presenza costante al suo fianco per un’intera vita, Anna non abbia più avuto motivo di chiedere al suo fisico di tenere duro, spegnendosi serenamente quarantotto ore dopo.
Lo zio Bepi amava stare tra la gente: sapeva sempre metterti di buonumore
Nato nel 1926, Giuseppe Biasioli era il sesto di dodici fratelli. Aveva trascorso l’infanzia al convento di Sant’Anna, dove i genitori erano mezzadri. Assieme ai fratelli continuò a coltivare i campi fino agli anni del Boom economico, quando come tanti trentini in quel periodo, lasciò il lavoro di contadino per trovare impiego in un settore, quello dell’edilizia, che allora rappresentava un approdo sicuro, garantendo stabilità e prospettive. Come muratore, dopo il matrimonio lavorò per anni assieme al cognato, prima di mettersi in proprio con una sua impresa artigiana, che aveva guidato fino alla pensione.
Anna Cainelli aveva dedicato la sua vita alla famiglia, anche se nonostante i non certo leggeri impegni di casalinga e madre di tre figli riusciva a dare una mano al fratello prima ed al marito poi nel curare la contabilità delle loro attività di muratori.
La coppia era prossima ad iniziare il cinquantaseiesimo anno assieme: Giuseppe ed Anna si erano sposati il 25 aprile del 1964 e si erano stabiliti nella parte alta del paese, nella zona di Maso Banal, dove vivevano tuttora.
Giuseppe era caratterizzato dal suo animo bonario, una persona gioviale, come ricorda uno dei nipoti, l’ex vicesindaco di Trento Paolo Biasioli, il cui padre, nato nel 1940, era l’ultimo dei dodici fratelli: «Lo zio Bepi amava stare tra la gente e sapeva come far stare a loro agio noi più piccoli: quando lo si andava a trovare o lo si incrociava per strada sapeva sempre metterti di buonumore».
Il carattere di Anna Cainelli era forse più schivo, ma non meno generoso. A Sopramonte, finché riusciva a muoversi autonomamente, in molti la ricordano quando dalla zona di Maso Banal scendeva per le commissioni o per fare la spesa.
Ben poco il tempo per le passioni personali, per entrambi: l’unica che Giuseppe era riuscito a coltivare per anni era stato quello per la caccia, che aveva però accantonato una volta messosi in proprio, per concentrarsi unicamente sulla famiglia e sull’impresa edile artigiana che tanto orgogliosamente aveva voluto e saputo mettere in piedi.
Nella cerimonia funebre di questo pomeriggio, accanto a quello parrocchiale di Sopramonte canterà anche il coro Voci del Bondone, di cui uno dei figli della coppia, Michele, fa parte.
Dopo il funerale le due salme saranno cremate e le loro ceneri verranno poi conservate in un unico loculo. Assieme anche oltre la morte, dopo un amore durato una vita.